Bitcoin: la migliore riserva di valore?

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Nei secoli le persone hanno sempre cercato dei beni da utilizzare come denaro che potessero costituire una riserva di valore: il cui valore, cioè, non si deteriorasse nel tempo ma anzi si apprezzasse. Perché questo accada occorre che la disponibilità di un bene non cresca in maniera incontrollata. Se quel bene si può trovare troppo facilmente sul mercato, il suo valore diminuisce.

Pertanto, il costo di produzione di quel bene/denaro deve essere elevato; in caso contrario, non c’è incentivo a investirci.

 

L’oro

In teoria, il denaro ideale ha una disponibilità prestabilita, non modificabile, e l’unico modo per ottenerlo sarebbe produrre beni o servizi di valore. Sappiamo dalla storia che un denaro del genere non è mai esistito.

L’oro è il materiale che più si è avvicinato a questa idea perché è difficile estrarlo dalla crosta terrestre e le sue proprietà fisiche lo rendono praticamente indistruttibile. Di fatto, tutto l’oro estratto dall’umanità, dagli albori a oggi, è nella nostra disponibilità proprio perché non è andato distrutto.

Il suo valore non diminuisce nel tempo ed è quindi un ottimo bene rifugio: i governi e le banche centrali, nonostante le innovazioni tecnologiche susseguitesi nel tempo, continuano a conservare oro nei loro caveau. 

Seguiamo per un attimo il ragionamento di Saifedean Ammous, autore di The Bitcoin Standard: secondo lui, fino all’avvento di Bitcoin non c’è mai stata scarsità assoluta di un bene.

In realtà, la limitata disponibilità di una risorsa, di una materia prima, non sta nella scarsa presenza sulla crosta terrestre (che abbiamo a malapena scalfito) ma nella limitatezza del tempo che gli uomini possono dedicare all’attività estrattiva. All’uomo non è mai mancata una certa materia prima e anzi le riserve di ogni materiale sono aumentate, essendo aumentato il consumo.

Come ricordato, l’oro si estrae da migliaia di anni e continua a essere estratto in quantità crescenti con l’avanzamento della tecnologia.

Tutti i beni in cui l’umanità ha cercato una riserva di valore, hanno visto un aumento del valore. Il risultato è stata una maggiore produzione di quel bene che ha fatto collassare il prezzo, tranne nel caso dell’oro.

Con le moderne banche centrali, l’inflazione non fa altro che erodere il valore della moneta nel tempo.

Bitcoin

Con l’avvento di Bitcoin, forse per la prima vera volta l’umanità si ritrova un asset che è scarso in senso assoluto perché esistono 21 milioni di Bitcoin: non importa quante persone lo useranno, non importa quanto aumenterà il suo valore o quanto la tecnologia di mining avanzerà.

Ci saranno sempre 21 milioni di Bitcoin: tecnicamente è impossibile modificare questa quantità, anche se milioni e milioni di persone vorranno farne incetta.

Anche se i miner affinano la loro potenza di calcolo per estrarre nuovi blocchi, non ci saranno modifiche. Anche qui Satoshi è stato geniale: se la tecnologia migliora rendendo troppo veloce la produzione di nuovi Bitcoin, aumenta la “difficulty”, cioè la difficoltà nel risolvere i complessi calcoli matematici necessari per creare un nuovo blocco e quindi nuovi Bitcoin.

Anzi, questo processo non fa altro che aumentare progressivamente la sicurezza di tutta la rete.

Non c’è inflazione in Bitcoin, non c’è una massa monetaria nuova di zecca non supportata dall’oro (come all’epoca del sistema aureo) che viene immessa nell’economia e che inevitabilmente erode il potere d’acquisto e il valore della moneta.

L’aumento di valore di Bitcoin in nessun caso porterà a un aumento della sua disponibilità, come avviene invece per le valute fiat.

E tutto questo in automatico, senza dover fare affidamento a terze parti. Le funzioni di una banca centrale, nella rivoluzionaria blockchain realizzata da Satoshi Nakamoto, sono tutte automatizzate.

Non bisogna affidarsi a una terza parte, nessun membro di questa gigantesca rete peer-to-peer decentralizzata può apportare modifiche, a meno che la maggior parte degli altri non sia d’accordo.

Tutte le transazioni, dalla prima all’ultima, vengono riportate su un registro pubblico e tutti le possono vedere. È come lavorare su un documento di Google Drive: chi ha l’accesso può vedere in ogni momento le modifiche apportate da altri.

Se uno o più punti della rete cadono, Bitcoin continuerà tecnicamente ad esistere. Ed anche economicamente, perché il meccanismo si basa su una serie di incentivi che rendono conveniente a miner, utenti, operatori lavorarci su e non conveniente cercare di disarticolarlo.

Bitcoin è potenzialmente un’ottima riserva di valore anche per un altro motivo. È certamente semplice inviare un oggetto digitale da una parte all’altra: un’email, un messaggio, un file. Ma se ci pensiamo bene, stiamo parlando di copiare un oggetto che rimarrà comunque anche presso il mittente, oltre che presso il ricevente.

Con la blockchain Bitcoin, un oggetto digitale passa dal mittente al ricevente ma il mittente non ne ha più il possesso. È la prima volta che accade.

 

 

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