Come proteggere il computer dagli sbalzi di corrente e dai blackout

Ultimo aggiornamento: 26.04.24

 

Un improvviso calo o un’interruzione della corrente possono essere molto pericolosi per gli elettrodomestici in generale e per il PC in particolare. Ecco come proteggerli e dormire sonni tranquilli.    

 

Vi sarà sicuramente capitato di guardare la televisione o di utilizzare il computer e ritrovarvi, di colpo, davanti a uno schermo nero perché improvvisamente è andata via la corrente. Non è infatti così infrequente che si verifichino un blackout, che può durare qualche minuto o di più, o un calo di corrente di un secondo. Questi eventi diventano più frequenti d’estate quando la rete elettrica nazionale è messa a dura prova dai giorni di grande afa e dalla mole di energia utilizzata per alimentare condizionatori e climatizzatori ma anche dai tuoni e dai fulmini tipici dei temporali estivi.

 

I rischi per il PC  

Ma queste interruzioni che conseguenze hanno sui dispositivi elettronici come televisori, computer fissi, modem, stampanti ed elettrodomestici in generale? C’è il rischio che li rovinino provocando, nel peggiore dei casi, anche la rottura di alcuni circuiti e, dunque, il mancato funzionamento. Un bel danno, certo di natura economica ma, nel caso del computer, persino più grave perché potrebbe causare la perdita di file, dati e informazioni importanti. L’improvviso blackout che spegne  il PC, infatti, impedisce al sistema operativo di completare le corrette sequenze di arresto e salvataggio delle configurazioni, anche del file system. 

Stesso discorso per quanto riguarda l’hard disk o l’unità allo stato solido su cui vengono archiviati i dati, perché l’interruzione della corrente può avvenire proprio mentre il computer sta scrivendo sul disco fisso, con conseguente danneggiamento – se va bene – di quel file e – se va male – di un file di sistema importante per l’avvio del PC. Inoltre, parlando degli hard disk meccanici, la testina che si occupa della lettura e della scrittura dei dati e che si muove sopra i piatti rotanti che costituiscono il disco fisso, in caso di perdita di energia, torna di scatto nella sua posizione originale e questo improvviso movimento potrebbe contribuire a modificare il suo naturale alloggiamento e provocarne la rottura. 

Certo ci rendiamo conto che sono scenari un po’ catastrofici e che, nella maggior parte dei casi, si passa indenni da un blackout ma, comunque, può essere una buona idea, per non correre rischi, quella di valutare l’acquisto di un gruppo di continuità o di altre soluzioni pensate per proteggere i dispositivi elettrici e i trasformatori collegati alla corrente.  

 

Le soluzioni a portata di click

Se vivete in una zona in cui le interruzioni di corrente o i blackout non sono eventi così sporadici forse vale la pena prendere in considerazione l’acquisto di un prodotto che preservi le apparecchiature elettriche in caso di cali di tensione. Le opzioni disponibili sono sostanzialmente due: un gruppo di continuità (noto anche come UPS) e una presa filtrata con protezione dalle sovratensioni. Vediamo di che cosa si tratta. 

La presa filtrata è una normale presa, spesso e volentieri disponibile sotto forma di ciabatta, dunque con più ingressi per altrettanti dispositivi, pensata per proteggere gli elettrodomestici collegati dagli sbalzi di tensione e dalle scariche dei fulmini così da scongiurare il rischio che si danneggino. Come ci riesce? Grazie a uno scaricatore di sovratensione che è in grado di gestire al meglio brevi e occasionali variazioni di tensione. Dispositivi di questo tipo sono venduti online a prezzi spesso convenienti, dunque il loro acquisto non grava sulle finanze. Il loro utilizzo è molto semplice e non sono necessarie particolari accortezze se non quella, nel caso delle ciabatte, di non riempire tutte le prese messe a disposizione e, ancora meno, di esagerare coi collegamenti, per esempio inserendo un’ulteriore ciabatta.  

 

I gruppi di continuità

Noti anche con l’acronimo di UPS (che sta per Uninterruptible Power Supply), i gruppi di continuità sono pensati espressamente per garantire la costante alimentazione di quegli apparecchi che non possono permettersi di restare senza corrente o che potrebbero risultare danneggiati da un’improvvisa interruzione di energia. Sostanzialmente si compongono di tre parti differenti: un convertitore di corrente A/C, una batteria e un convertitore C/A. Il convertitore di corrente alternata/continua si occupa di convertire la tensione alternata in arrivo dalla rete elettrica in continua, sfruttando due elementi specifici: un filtro e un raddrizzatore. La batteria si incarica di conservare questa energia e, infine, il secondo convertitore, quello d corrente continua/alternata (inverter), si occupa, in caso di blackout, di prendere l’energia e fornirla al dispositivo collegato che ne ha bisogno. 

I gruppi di continuità non sono tutti uguali e le differenze di prezzo sono influenzate dal fatto che siano di tipo online o offline. I primi hanno raddrizzatore e inverter sempre attivi, il che permette loro di garantire che non ci sia nemmeno un istante di assenza di corrente. Per questo sono più performanti ma costano di più e consumano anche di più. I modelli offline, invece, hanno un piccolo lasso di tempo (nell’ordine di qualche millisecondo) durante il quale non viene erogata l’energia, problema al quale tentano di ovviare con dei condensatori in uscita. Questo rende i gruppi di continuità offline più economici e adatti all’alimentazione di un singolo PC e, dunque, per chi non ha esigenze di tipo professionale.  

Potenza e altre caratteristiche

Come capire quale gruppo di continuità acquistare, in termini di potenza e autonomia? Tanto per cominciare la potenza si determina in base al numero e alla richiesta energetica delle apparecchiature che vi andranno collegate. Generalmente è sufficiente sommare la potenza in watt di questi dispositivi e comprare un UPS che abbia un 25-30% di potenza utile in più. Per quanto riguarda l’autonomia, tipicamente nelle indicazioni dei vari prodotti viene riportata ed espressa in minuti. Sostanzialmente si riferisce al tempo in cui il gruppo di continuità sarà in grado di erogare il 100% dell’energia, ovvero il margine per gestire, per esempio, la corretta chiusura delle attività sul PC. 

Parlando di modelli pensati per essere utilizzati con un computer o altre apparecchiature analoghe, come modem o televisori, i prezzi si mantengono ampiamente alla portata e, sul web, è possibile trovare UPS di buona qualità nella fascia tra i 30 e i 60 euro.

 

 

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