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Calcolatrice scientifica

CASIO FX-991EX – Recensione

 

Principale vantaggio

L’aspetto che più è stato evidenziato come positivo è quello di poter calcolare matrici 4×4 e sistemi a più equazioni, perché comportano calcoli altrimenti lunghi e in cui si incorre spesso in errori.

 

Principale svantaggio

Il display ha una buona risoluzione ma il contrasto non è sufficiente a consentire una visione chiara dei risultati ottenuti, soprattutto se ci si trova in ambienti con poca luce.

 

Verdetto: 9.9/10

Complessivamente un oggetto che colpisce tutti, sia gli studenti di scuola secondaria, sia quelli universitari per le sue innumerevoli qualità e per il suo prezzo, decisamente concorrenziale.

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Funzioni

Un primo aspetto che vogliamo sottolineare e che caratterizza certamente un oggetto di questo tipo, sono le funzioni disponibili. Oltre a quelle tipiche di una calcolatrice scientifica,  che andremo a elencare tra poco, vogliamo analizzarne alcune che riteniamo molto particolari e utili in varie situazioni.

Per prima cosa sottolineiamo la presenza della funzione codice QR, che consente di trasferire, tramite scansione, i vari dati dalla calcolatrice al computer. Molto importante è anche la presenza di un foglio di calcolo ampio, composto da cinque colonne e 45 righe, per un numero totale di dati pari a 170.

Tra le funzioni matematiche più avanzate poi, c’è anche quella riguardante il calcolo di matrici fino a quelle di dimensione 4×4. Le funzioni disponibili sono circa 550 e tra queste le più importanti sono, oltre ai calcoli aritmetici normali, quelli con numeri complessi, calcoli vettoriali, statistici e altro ancora.

Per questo si adatta sia agli studenti di scuola superiore, sia a quelli universitari e possiede anche il timbro che garantisce la possibilità di farne uso anche per gli esami di maturità. I tempi da dedicare ai calcoli sono quindi molto ridotti, perché sono consentite espressioni ed equazioni di qualsiasi lunghezza, oltre che valori riguardanti l’ambito prettamente statistico come media, deviazione standard, scarto quadratico medio e così via.

 

 

Caratteristiche tecniche

Questa calcolatrice scientifica presenta un display ad alta risoluzione con 192×63 pixel, ideale per poter prendere visione dei risultati senza avere difficoltà per quanto riguarda nitidezza e dimensione dei caratteri; lo stesso non si può dire del contrasto, che talvolta non è sufficiente a garantire una visuale senza sforzo.

Il volume di memoria è raddoppiato rispetto al modello precedente della stessa azienda, grazie a un hardware munito di processore più veloce: per questo riesce a immagazzinare un gran numero di dati e a processarli in maniera molto più rapida.

L’alimentazione lavora sia a batteria, sia tramite energia solare: la batteria ricaricabile è già installata, qualora dovesse scaricarsi entrano invece in funzione le celle solari. Necessitano della sola luce degli ambienti comuni per entrare in funzione, perché lavorano anche con luce artificiale: per questo la copertura è assicurata in ogni momento, senza il rischio di rimanere con la calcolatrice scarica quando serve. 

Una volta ricevuta a casa inoltre, potrete iniziare subito a farne uso perché conterrà già il primo paio di batterie necessario.

Si presenta di dimensioni pari a 1,1 x 7,7 x 16,5 cm, compatta e robusta, per un peso totale di 240 g, che aumenta leggermente in fase di spedizione a causa dell’imballaggio. Le caratteristiche tecniche di questo modello sono quindi migliori rispetto al precedente, che viene superato non solo per quanto riguarda il funzionamento, ma anche per estetica e resa.

 

Dettagli aggiuntivi

Come ultima sezione aggiungiamo alcuni dettagli che riteniamo utili alla piena comprensione di questo oggetto. In primo luogo è necessario dire che la scelta della funzione da utilizzare è tramite menù a icone: in questo modo è più facile selezionare l’operazione da eseguire, vista la grande quantità di quelle disponibili.

Come abbiamo visto poi, tra queste ce ne sono molte legate all’ambito statistico e per questo è importante che sia presente la possibilità di avere un vero e proprio foglio di calcolo contenente un gran numero di dati.

Andando più in generale poi, la calcolatrice si presenta solida e compatta, dalla struttura pensata per essere resistente agli urti e eventuali incidenti. I suoi tasti sono fatti in modo da evitare quanto più possibile errori di digitazione: questi infatti contengono uno switch, ossia un bottoncino sotto il tasto, che registra quando è stato effettivamente premuto. 

Questa aggiunta è fondamentale per tutti quei calcoli lunghi che hanno bisogno di massima attenzione. Inoltre c’è un coperchio in plastica di colore bianco, che si incastra perfettamente sul retro della calcolatrice quando questa è in uso e che evita graffi o accensioni improvvise quando si trova all’interno di zaini o borse.

 

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PC all in one

Apple iMac – Recensione

 

Principale vantaggio

Il display Retina con risoluzione 4K è una meraviglia per gli occhi ed è ideale per chi deve fare fotoritocco vista l’ampia gamma di colori che è in grado di offrire. Ottimo anche per vedere film in alta risoluzione.

 

Principale svantaggio

Per un modello nuovo e dal costo di certo non alla portata di tutti è un peccato constatare che Apple non consenta all’utente di aggiornare da sé la dotazione di memoria RAM.

 

Verdetto: 9.8/10

L’iMac è un ottimo seguito della piattaforma di desktop computing di Apple a livello di caratteristiche hardware, ma non ha alcun miglioramento dal punti di vista del design. Però lo splendido display Retina 4K da solo potrebbe valerne l’acquisto.

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Se state pensando di passare a macOS da Windows, l’iMac da 21,5 pollici di Apple è uno dei nuovi PC All-in-One in commercio e uno dei modelli che merita l’investimento dei vostri soldi guadagnati duramente. Dopotutto, vanta una dimensione più comoda per molte scrivanie rispetto, per esempio, al fratello maggiore da 27 pollici.

Già prima del suo aggiornamento, le specifiche dell’iMac da 21,5 pollici erano allettanti, in particolare il suo display 4K con una qualità delle immagini nitida e colori ricchi che rendono i software piacevoli da utilizzare e foto e video ricchi e dettagliati. La cosa strana che al momento iTunes Store non offre ancora film in 4K ma ci sono comunque valide alternative, come Netflix o YouTube, per sfruttare il bellissimo display.

L’iMac diventa una buona scelta se state cercando un computer desktop che gestirà attività generali come la navigazione web, e-mail e software di produttività personale. Inoltre, è in grado di eseguire programmi più ambiziosi, come quelli dedicati al fotoritocco e anche qualche gioco non di ultimissima generazione. E tutto questo è racchiuso in uno chassis comodo e che tiene la scrivania ordinata, soprattutto se non trascorrete molto tempo davanti al computer e volete qualcosa che sia anche bello e da mostrare agli amici.

 

Hardware da valutare

Al momento Apple offre due configurazioni per il suo iMac da 21.5 pollici. La prima si basa su un processore Intel Core i3 quad core a 3,6 GHz privo della tecnologia Turbo Boost, mentre il secondo, protagonista di questa recensione, è dotato di un Intel Core i5 a sei core da 3,0 GHz. Questo modello è dotato di tecnologia Turbo Boost, che può aumentare la velocità di clock dei core attivi quando gli altri non sono necessari fino ad arrivare a ben 4,1 GHz.

I due nuovi modelli iMac da 21,5 pollici si differenziano anche per i processori grafici (GPU): una Radeon Pro 555X con 2 GB di memoria dedicata sul modello più economico e un Radeon Pro 560X con 4 GB di memoria dedicata sul modello qui recensito, e quindi più costoso. La RAM è pari a 8 GB ma scordatevi di aumentare la dotazione da soli, visto che è possibile farlo solo portando l’iMac in centro autorizzato, pena la decadenza immediata della garanzia.

Il sistema di archiviazione è un’altra caratteristica che differenzia le due versioni di iMac. Nonostante sia un modello del 2019 anche questa versione di iMac da 21,5 pollici non include un SSD spazioso per impostazione predefinita. Il modello più economico ha un disco rigido da 1 TB di base, mentre quello da noi recensito ha un’unità Fusion da 1 TB, in pratica un disco ibrido che offre parti di un HDD e quelle di un SSD. Di certo un normale SSD sarebbe stato senz’altro la scelta migliore, visto anche il prezzo dell’iMac. È disponibile ma solo in opzione e con una capacità di 256 GB.

È presente anche una webcam integrata, che si trova al centro sopra il display. Visto che è un nuovo modello, o quanto meno rivisto dal punto di vista dei componenti, forse una webcam a 1080p o addirittura una 4K sarebbe stata una bella novità, ma la risoluzione 720p di quella presente è abbastanza buona per la messaggistica video di base.

Design

A prima vista, potete notare come il design dell’iMac da 21,5 pollici sia lo stesso del modello più grande da 27 pollici. Quindi rimangono invariate le spesse cornici soprattutto quella più in basso che risalta ancora di più senza un enorme schermo che domina la vista. Il design generale comunque non è male, anche se per il 2024 ci si poteva aspettare qualcosa di nuovo, magari con cornici più sottili. 

Anche con dimensioni complessivamente ridotte, l’elegante schienale curvo consente all’iMac da 21,5 pollici di fondersi meglio con l’ambiente circostante, tenendo questa caratteristica come segno distintivo di tutta la linea.

Una cosa che spicca, tuttavia, è la ventola. Non è certo così rumorosa da dover interrompere un lavoro, ma se avete bisogno dell’assoluto silenzio per eseguire un lavoro creativo dovete sapere che un poco di rumore il nuovo iMac lo emette.

 

Porte

L’iMac All-in-One ha un numero adeguato di porte per consentire di collegare qualsiasi dispositivo esterno. La parte posteriore presenta un jack per cuffie, uno slot per scheda SDXC, quattro porte USB 3.0, due porte Thunderbolt 3, una porta Ethernet RJ45 e uno slot di blocco Kensington. Per quanto riguarda le connessioni wireless non mancano il Wi-Fi 802.11ac e il Bluetooth 4.2,

 

Schermo

Se doveste decidere di spendere un bel po’ di denaro per avere un iMac da 21,5 pollici, la differenza più apprezzabile di cui potrete godere è il suo display Retina 4K. Questo raddoppia la risoluzione orizzontale e verticale del modello base a 4.096 x 2.304 pixel: in pratica un 4K reale, non “UHD”. Inoltre, come i migliori display sul mercato, supporta la gamma di colori P3, che gli consente di visualizzare miliardi di colori.

Molti altri all-in-one con circa le stesse dimensioni dello schermo dell’iMac da 21,5 pollici propongono un display da 1.920 x 1.080 (FHD) pixel o 2.560 x 1.440 (QHD) pixel. Ciò significa che il pannello di iMac è ideale per il fotoritocco, soprattutto se avete una fotocamera in grado di catturare tutti i colori supportati dalla gamma P3 del display Retina 4K.

 

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PC all in one

Lenovo IdeaCentre AIO 520 – Recensione

 

Principale vantaggio

L’all-in-one di Lenovo coniuga un bel design a una configurazione hardware convincente. Chicca è la webcam a scomparsa per il totale rispetto della privacy.

 

Principale svantaggio

La disposizione di lettore di schede di memoria e jack audio da 3,5 mm è sotto il bordo inferiore, posiziona alquanto scomoda per utilizzare al meglio i due componenti.

 

Verdetto: 9.8/10

A un prezzo tutto sommato non alto, Lenovo propone un all-in-one di ultima generazione, il che vuol dire design ricercato e configurazione al passo con i tempi. E non mancano alcune chicche ma anche qualche neo.

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI 

 

Schermo di qualità

Normalmente in un PC all-in-one uno dei componenti da prendere maggiormente in considerazione è il display. In questo lo schermo dell’IdeaCentre di Lenovo mostra una sottile cornice ai lati, quindi quasi l’intera superficie e coperta dal pannello, a eccezione di una striscia nella parte inferiore in cui è alloggiata la soundbar con gli altoparlanti. 

Le dimensioni del pannello IPS raggiungono i 23,8 “, molto più grande dei laptop che si possono trovare sul mercato, il che è molto pratico per chi deve lavorare o giocare. La risoluzione che raggiunge è di 1.920 × 1.080 pixel, ovvero Full HD con un formato 16: 9, che lo rende adatto per guardare video al pari di una TV con le stesse dimensioni. È da sottolineare che il display però non è multitouch, come invece è possibile trovare su altri modelli di all-in-one.

Un’altra caratteristica importante offerta dal display sono i 250 nit di luminosità, ideale per vedere le immagini anche in ambienti dove la luce artificiale è notevole. Inoltre è dotato di una finitura opaca che impedisce i riflessi quando c’è molta luce solare o lampade artificiali che puntano verso lo schermo, quindi è comodo per essere utilizzato in qualsiasi ambiente.

Hardware? Niente Male

Questa versione di IdeaCentre si presenta con una CPU AMD Ryzen 3 2200 GE, che è la versione “desktop” di questo processore, caratteristica che lo rende un poco migliore di quella “laptop”. Ha una velocità di clock pari a 3,2 GHz che diventano 3,6 GHz con un overclocking “controllato”. Questo, abbinato a ben 8 GB di memoria DDR4 consente un’esperienza fluida e senza rallentamenti in quasi tutte le applicazioni che si possono installare con il sistema operativo Windows 10 Home Edition.  

Per quanto riguarda la GPU integrata, si tratta di un AMD Radeon Vega 8, con otto unità di esecuzione grafica, 704 shader e una frequenza di 1.100 MHz. La scheda grafica consente di giocare alla maggior parte dei videogiochi magari non di ultimissima produzione. Non è una GPU da gioco sia chiaro, ma non è una nemmeno troppo scarsa in questo senso, e infatti, è molto meglio della maggior parte della GPU che si trovano sui laptop.

Per quanto riguarda il resto dell’hardware, risulta molto interessante l’hard disk allo stato solido (SSD) da 256 GB che, e sebbene possa sembrare di piccola capacità, è un fulmine, perché di tipo NVMe PCIe M.2, che significa fino a cinque volte più veloce di un SSD SATA3.

 

Audio

La potenza del suono è abbastanza buona per essere offerta da altoparlanti integrati. Tuttavia, ha un ingresso / uscita combo per l’audio posizionato appena sotto il bordo inferiore dello schermo per collegare cuffie, altoparlanti esterni o un microfono. Di certo una posizione poco felice.

Gli altoparlanti sono situati in una barra, proprio sul bordo inferiore dello schermo, e mettono sul piatto potenza di 3W ciascuno. Sono compatibili con la tecnologia Dolby Advanced Audio, quindi anche la qualità è buona quando si riproducono film con questo standard audio. Per quanto riguarda la scheda audio che include, è un Realtek HD integrato, come quello che di solito è presente in tutti i computer portatili.

 

Tastiera e mouse

La tastiera è un semplice modello da 104 tasti, in italiano e con tastierino numerico ma non è wireless e si collega all’IdeaCentre via cavo USB. Lo stesso dicasi per il mouse. Quindi non bisogna farsi ingannare dall’immagine del prodotto che sembra offrire mouse e tastiera wireless.

 

Connettività e porte

Per quanto riguarda la connettività, IdeaCentre è compatibile con Wi-Fi 802.11ac per poterlo connettere a Internet senza cavi e dispone anche di tecnologia Bluetooth 4.0, per collegare eventuali dispositivi mobili o altri accessori o periferiche compatibili come altoparlanti o cuffie wireless.

Sotto il bordo inferiore dello schermo abbiamo un lettore di schede 3 in 1, compatibile con schede di memoria SD, SDHC e SDXC, anche in questo caso in una posizione non molto comoda. 

Sul lato sinistro del monitor è offerta una porta USB, molto comoda per collegare pen drive USB o hard disk esterni senza dover accedere al retro dello schermo per trovare le altre porte disponibili che sono due USB 2.0 e altrettante USB 3.0, nonché un ingresso HDMI e un’uscita HDMI. Inoltre, non manca una porta Ethernet 10/100/1000, ovvero LAN Gigabit ad alta velocità per connessioni di rete via cavo.

 

Webcam nascosta

 Uno dei dettagli più interessanti di questo all-in-one è la webcam inclusa. È una fotocamera a 720p sufficiente per la maggior parte degli utenti. Ma se questa non è certamente la caratteristica che più colpisce, da menzionare è al contrario la sua pozione e possibilità di utilizzo. Con un clic sul profilo superiore del monitor, può essere attivata o nascosta quando non serve.

Ciò può sembrare sciocco, ma è vitale nei giorni in cui la privacy è un bene prezioso per tutti, e dove i casi di spionaggio o gli attacchi informatici che si potrebbero subire e che coinvolgono l’utilizzo della webcam per registrare senza il proprio consenso non sono poi così rari.

Molti utenti infatti scelgono di coprire le webcam dei propri dispositivi con un adesivo. Ma questo non è pratico e comunque ogni qualvolta si dovrà utilizzare la webcam si dovrà pulire l’ottica. Questo delle webcam “a scomparsa” è un dettaglio che può sembrare minimo, ma che è molto importante per ciò che implica.

 

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PC all in one

Asus Vivo AIO V241ICGK-BA004R – Recensione

 

Principale vantaggio

Il display Full HD retroilluminato a LED da ben 23,8 pollici è ideale per fruire di contenuti multimediali in alta risoluzione, quali giochi, film e serie TV in streaming. 

 

Principale svantaggio

Lasciano perplessi il posizionamento di webcam, porta USB 2.0 e jack per le cuffie, che non sono comodi da raggiungere e che potrebbero creare qualche piccolo problema nel loro utilizzo.

 

Verdetto: 9.7/10

Se non si può fare a meno della versatilità del sistema operativo Windows e si vuole un all-in-one che sia anche esteticamente gradevole, il modello proposto da Asus può essere preso in considerazione. Sempre che il budget sia ampio per poter acquistare questo dispositivo.

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

I PC all-in-one (ecco la nostra lista dei migliori modelli) sono diventati famosi per lo spazio esiguo che occupano sulla scrivania, accorpando nelle dimensioni di un monitor, sia quest’ultimo sia tutti i componenti hardware che normalmente sono presenti in un normale PC desktop. 

Con l’arrivo dell’iMac di Apple anche i produttori che offrono i loro modelli basati su Windows hanno dovuto dare una sferzata al design, cercando di offrire modelli eleganti e che attraggano gli utenti anche dal punto di vista estetico. Un classico esempio è il PC all-in-one Asus Vivo AIO che mette sul piatto molte delle caratteristiche che si cercano in questi particolari dispositivi.

 

Chassis color oro

Senza dubbio una delle caratteristiche distintive dell’Asus Vivo AIO è il color oro dello chassis, che gli dona un tocco esclusivo, sempre che piaccia ovviamente. Se si cerca un prodotto più neutro è comunque disponibile una versione con lo chassis di colore argento. Il tocco di classe è la tastiera e il mouse dello stesso colore del telaio, quindi si può avere una postazione di lavoro tutta in tinta, e che sicuramente non passerà inosservata. Il color oro, per essere precisi, non è ripreso nella parte posteriore dello chassis, che inevitabilmente rimane di colore nero, vista la presenza della fibra di carbonio a ricoprire il retro del schermo.

 il design in generale è gradevole, con cornici sottili intorno ai lati destro, sinistro e superiore del display. Nella parte bassa, sono inserite le casse audio, che vista la disposizione consentono di avere un audio migliore rispetto ad all-in-one che le presentano nella parte anteriore. Sempre nella cornice inferiore è situata anche la webcam, che è un poco troppo in basso rispetto al viso di chi starà di fronte allo schermo per video chattare. Purtroppo per avere cornici molto sottili Asus ha dovuto per forza di cose inserire la webcam in una posizione alquanto inusuale e scomoda.

Porte I/O

Altri dubbi riguardano il posizionamento del jack per cuffie da 3,5 mm e dell’unica porta USB 2.0. Queste si trovano rivolte verso il basso nella parte inferiore del pannello. Questa disposizione, non solo rende scomodo il collegamento delle cuffie, ma significa anche che il dongle per il mouse e la tastiera wireless inclusi sporgerà dallo chassis in modo goffo. Si potrebbe scegliere di collegare tale dongle sul retro, ma ciò significherebbe sacrificare una buona porta USB 3.0. 

Parlando del retro dell’Asus Vivo AIO le cose vanno decisamente meglio. Sono a disposizione quattro porte USB 3.0, un’uscita HDMI, l’ingresso di alimentazione, una presa LAN RJ-45 e il pulsante di accensione che si trova nell’angolo. Come detto, il posizionamento delle porte I/O (input/output) sarebbe stato perfetto se anche la porta USB 2.0 fosse stata inserita sul retro e magari la porta per connettere le cuffie sul lato. 

Assenti una porta USB di tipo “C”, che ai giorni nostri non dovrebbe mancare, e un ingresso HDMI, magari per collegare una console, sarebbe stata la ciliegina sulla torta. Presente ovviamente anche un connessione Wi-Fi 802.11ac.

 

Display e multimedia

L’Asus Vivo AIO sfoggia un display touch Full HD retroilluminato a LED da 23,8 pollici con una risoluzione di 1.920 x 1.080 pixel. Oltre a sembrare davvero nitido con quelle cornici super sottili, è in realtà uno schermo piuttosto carino. Gli angoli di visualizzazione, i colori e il contrasto sono buoni ed è abbastanza luminoso in qualsiasi condizione di luce. Utile il fatto che si tratti di un pannello touch, che in alcuni casi può contribuire alla produttività. 

Guardare video e film dalla propria scrivania sarà un’esperienza più che positiva grazie anche alle abbondanti dimensioni dello schermo. Inoltre in aiuto è preinstallato il software ASUS Splendid che consente di regolare i parametri dello schermo a proprio piacimento. 

Menzione a parte meritano i due speaker da 3 W, compatibili con lo standard Asus SonicMaster. Offrono un volume sorprendentemente alto, hanno toni alti e medi chiari e riproducono decentemente anche i bassi. Non sono assolutamente degni di un vero audiofilo ma sono ben al di sopra della media degli speaker presenti nella maggior parte dei PC all-in-one.

 

Prestazioni sufficienti per la vita di tutti i giorni

Le specifiche hardware dell’Asus Vivo AIO V241CGK-BA004R possono essere considerate più simili a un laptop che a un PC desktop completo. Al suo interno presenta un processore Intel Core i5-8250U con velocità fino a 3,4 GHz e una scheda grafica NVIDIA GeForce 930MX con 2 GB di memoria dedicata. 

Entrambi questi componenti garantiscono che le prestazioni fornite siano abbondantemente sufficienti per l’uso nella vita di tutti i giorni, con l’aggiunta che la dotazione di memoria RAM è di ben 8 GB di tipo DDR4. Da sottolineare che il sistema operativo presente è Windows 10 Professional, quindi il PC è pronto anche per essere inserito in un ufficio.

Si potrebbe però rimanere sorpresi dal fatto che Asus scelga ancora come dispositivo di archiviazione un disco fisso SATA da 1 TB ma con velocità di rotazione dei piatti a soli 5400 RPM. Un prodotto ormai obsoleto che infatti non rende le prestazioni generali ottimali e si pone come il classico “collo di bottiglia”. 

Questo problema può essere minimizzato scegliendo la versione di Asus Vivo con un SSD aggiuntivo che inevitabilmente però fa salire il prezzo finale del PC. E se vi chiedete se è possibile cambiare l’HDD presente con un SSD, scordatevelo: questa operazione richiede l’intervento di un tecnico specializzato, visto che non sono presenti sportellini per accedere a questo componente

 

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Chromebook

Asus Chromebook Flip C213NA – Recensione

 

Principale vantaggio

Lo chassis è costruito in modo che danni da cadute ed eventuale contatto con liquidi siano ridotti al minimo. È quindi ideale per i bambini che iniziano a utilizzare un PC o per chi ha bisogno di un laptop particolarmente resistente.

 

Principale svantaggio

Il display è un po’ scadente, visto la risoluzione molto bassa in un mondo dove la qualità HD è il minimo sindacale per questo tipo di dispositivi, che trovano nel multimediale il loro habitat naturale.

 

Verdetto: 9.7/10

La costruzione robusta dell’Acer C213 piacerà sicuramente a coloro che vogliono usarlo in condizioni estreme. Molto comodo il design modulare che permette di ripararlo facilmente, caratteristica gradita in questi tempi dove la maggior parte dei componenti per computer portatili sono saldati.

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

I Chromebook sono stati a lungo i preferiti dalle scuole e dai genitori, in quanto offrono molta potenza di calcolo per un esborso molto limitato. Sono facili da configurare, gestire ed evitare molti dei pericolosi virus e malware che sono purtroppo comuni con PC Windows.

Il nuovo Asus C213NA aggiunge qualcos’altro a questa già buona ricetta: una costruzione robusta e modulare che ne semplifica la riparazione. 

 

Design “rugged”

Senza dubbio l’elemento che distingue il C213 dalla massa è il suo chassis resistente. Entrambi i bordi del coperchio e del corpo principale sono avvolti in un rivestimento protettivo in gomma che dovrebbe proteggere dalle cadute da un’altezza pari a quella del ripiano di un tavolo. L’involucro esterno è inoltre ricoperto da un materiale simile alla plastica che si suppone sia stato scelto da Asus per prevenire graffi e impronte digitali. 

Con un peso di 1,25 kg il dispositivo è ragionevolmente leggero, mentre le dimensioni (307x199x20,7 mm) lo rendono un po’ più corposo dei concorrenti, a causa della struttura robusta. Questo approccio “rugged” continua all’interno del laptop, dove la tastiera presenta una costruzione in grado di respingere fino a 66 cc di liquido. Nel funzionamento i tasti sono decenti, anche se un po’ spugnosi e alti, presumibilmente per fare spazio al liquido che si potrebbe versare. Un trackpad piccolo ma perfettamente utilizzabile completa il set dei dispositivi di input. 

È da ricordare che questa versione di Asus Flip ha una tastiera con layout statunitense. Per avere la classica disposizione dei tasti con layout italiano si possono acquistare con pochi euro adesivi da appiccicare sui tasti stessi.

Se dovesse verificarsi il peggio e il C213 dovesse subire danni, il suo design modulare consente di rimuovere e quindi sostituire in pochi minuti tastiera, scheda madre, batteria e modulo termico. Questo è plus non indifferente rispetto ai laptop sigillati a cui ci siamo tristemente abituati negli ultimi anni.

Facendo parte delle serie Flip di Asus, il laptop presenta due spesse cerniere che consentono al dispositivo di ruotare di 180 gradi. Ciò significa che può essere utilizzato come un laptop standard, ma se posizionato in modalità “tenda” utilizzando touchscreen se si desidera un tablet improvvisato.

Una caratteristica unica che tiene conto di questa versatilità è la doppia webcam. Una si trova nella normale parte superiore dello schermo, mentre l’altro si trova sopra la tastiera. Questo è utile perché quando l’unità viene ripiegata in modo che si trovi sui due bordi inferiori (simili a una tenda), la telecamera si trova di nuovo in cima per inquadrare senza problemi il volto dell’utente

Display rivedibile, ma buona dotazione di porte

Un display touchscreen da 11,6 pollici è inserito all’interno di ampie cornici grigie. La risoluzione pari a 1366×768 non è dissimile da molti Chromebook sul mercato, ma sembra un po’ datata ora che gli schermi Full HD sono diventati la norma. La sua finitura opaca antiriflesso aiuta in condizioni di luce intensa, ma conferisce al display un aspetto leggermente “gelido” e non al passo con i tempi.

Le porte a disposizione non sono poche per un dispositivo di così piccole dimensioni, con due USB 3.1 di Type- C che possono essere utilizzate anche per caricare il dispositivo a cui si aggiungono altre due porte USB 3.1 di tipo A, insieme a un lettore di microSD, un jack per cuffie da 3,5 mm e un blocco Kensington.

 

Hardware sotto lo scocca

Un processore Intel Celeron dual-core N3350 a 1,1 GHz è il cuore del C213, una CPU capace se non proprio veloce. I 4 GB di RAM presenti sono una buona scelta, e per la navigazione generale, la produttività e la visione di video di YouTube non c’è nulla di cui lamentarsi.Anche la durata della batteria non è niente male visto che si arriva tranquillamente a dieci ore di autonomia, più che sufficiente per un’intera giornata di lavoro.

 

Software

Per coloro che non hanno familiarità con Chrome OS, questo è molto simile al browser Chrome che probabilmente avete installato su un PC Windows. Può essere utilizzato a schede nella parte superiore, proprio come avviene con Chrome, oppure si possono aprire diverse app nelle loro finestre, rendendo più semplice lo spostamento da una all’altra.

Sebbene Chrome OS sia decisamente indirizzato sul Web, si possono comunque creare documenti e fogli di calcolo offline con la suite per ufficio di Google. Le nuove app si trovano sul Web store, dove sono presenti sezioni per le app offline, che funzionano con Google Drive, insieme ad altre offerte generali.

È un sistema operativo semplice e facile da usare, che può essere utilizzato senza troppi problemi da una persona anziana o da un bambino. Tuttavia, non è solo per queste categorie di persone, poiché è possibile ottenere una buona esperienza per le attività di base, tenendo presente che alcune app non funzionano su questa piattaforma (iTunes è una di quelle). 

Google sta inoltre espandendo queste funzionalità consentendo ai Chromebook più recenti di eseguire app Android. Il C213 è uno di quelli, si possono anche installare Adobe Lightroom, diversi giochi e la suite Microsoft Office.

Uno dei vantaggi del passaggio alle app Android è che gli abbonati Netflix ora possono scaricare serie TV e film da guardare quando viaggiano o offline, cosa non disponibile semplicemente nella versione web. Bisogna solo non esagerare, poiché i 32 GB di spazio di archiviazione integrato potrebbero riempirsi rapidamente se ci si lascia trasportare.

La compatibilità di Android è ancora nelle prime fasi, con Google che afferma che rimane in Beta, quindi alcune app non sono ancora ottimizzate per il formato desktop.

 

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Chromebook

Google Pixelbook – Recensione

 

Principale vantaggio

Il suo design molto elegante abbinato a un peso ridotto e a un software migliorato lo rendono molto probabilmente il miglior Chromebook per chi cerca queste essenziali caratteristiche.

 

Principale svantaggio

La Pixelbook Pen è venduta separatamente e, visto il prezzo di certo non a buon mercato di questo particolare laptop, sarebbe stata cosa gradita che fosse fornita nella dotazione.

 

Verdetto: 9.9/10

Google Pixelbook è il primo Chromebook degno di considerazione se paragonato ai dispositivi Windows e Mac più sofisticati (e costosi). Dal suo straordinario design ai miglioramenti del software, questo è il miglior Chromebook in circolazione.

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Un laptop ibrido in ogni senso. il Pixelbook di Google offre davvero tanto, sia in termini di compatibilità sia in prestazioni. Non bisogna quindi stupirsi se il Google Pixelbook è per molti il miglior Chromebook in circolazione. È anche uno dei migliori laptop 2 in 1 che si possa acquistare di questi tempi, sempre che si disponga di una buona possibilità di spesa. Infatti, bisogna mettere in preventivo almeno 1.500 euro, che possono salire acquistando la versione con le caratteristiche hardware migliori.  

Questo laptop offre un assaggio di Android, pur mantenendo intatte le funzionalità e il design di Chrome OS – qualcosa con cui Windows 10 semplicemente non può competere. Google Pixelbook ha anche molto stiloso con design moderno al pari dei tanti amati Surface di Microsoft o MacBook di Apple.

 

Design

Il Pixelbook quindi non passa di certo inosservato. Dal telaio in alluminio spazzolato con bordi a filo al poggiapolsi gommato e sul lato inferiore, ogni elemento di design ha raggiunto lo stile e la sostanza in egual misura. Il peso totale è molto contenuto: solo 1,1 kg, per dimensioni che sono pari a 290,4 x 220,8 x 10,3 mm.

Hardware di fascia alta

A un prezzo, come detto, abbastanza alto, tuttavia, si ottiene un laptop con un processore Intel Core i5 di Kaby Lake di settima generazione sia sulla configurazione entry-level da 128 GB che su una configurazione di fascia media da 256 GB (che è quella che prendiamo in considerazione), ciascuno abbinato a 8 GB di memoria. Per la precisione su questa versione è installata una CPU Intel Core i5 -7Y57, un dual-core con cache da 4 MB, e una velocità di clock che arriva fino a 3,3 GHz. 

È da notare che i processori Intel serie Y consumano poca energia e quindi non si surriscaldano particolarmente. Questo consente al Pixelbook di non avere alcuna ventola di raffreddamento, che si traduce in prodotto totalmente silenzioso quando è in funzione. Questa caratteristica la si deve anche al disco SSD, come detto, da 256 GB, privo di parti meccaniche in movimento.

Il Pixelbook di Google gestisce l’intero carico di lavoro attraverso il browser Chrome, dai documenti e fogli di calcolo Google alla chat Slack e persino al fotoritocco di Lightroom, senza intoppi.

 

Audio e video

l Pixelbook di Google sicuramente è un laptop che guarda al futuro. A partire dalla webcam con una risoluzione di 720p e una velocità di acquisizione di 60 fotogrammi al secondo. Lo stesso non si può dire dell’audio: Google ha inserito gli altoparlanti sotto la tastiera, cosa normale nei notebook sottili e leggeri, ma il risultato è un suono metallico. Fortunatamente non manca un jack audio da 3,5 mm per collegare delle normali cuffie. 

Il Pixelbook primeggia anche per quanto riguarda il display 3:2. Mette sul piatto 235 ppi con un’accurata riproduzione dei colori, cosa che si evidenzia quando si guardano filmati e foto, nonché per il fotoritocco. I 400 nits di luminosità aiutano enormemente in questo. 

È comunque uno schermo lucido e come tale non “regge” molto bene alla luce solare diretta. Ad ogni modo, il display è anche estremamente preciso al tatto, specialmente se si considera di acquistare la Pixelbook Pen, che si può reputare quasi indispensabile quando si utilizza il “2 in 1” in modalità tablet.

 

Tastiera e connessioni

La tastiera del Pixelbook è tra le migliori che siano state prodotte. I tasti sono retroilluminati, opzione molto comoda che però non sempre è facile da trovare anche nei laptop di fascia, e sono ben distanziati: La corsa di 0,8 mm è ideale anche per chi deve scrivere velocemente cercando di non commettere errori di battitura. 

Sotto alla tastiera si trova il trackpad in vetro che è un vero piacere da usare in quanto si rivela modo fluido e preciso, sia quando serve spostare il puntatore sia quando si utilizza la modalità multi-touch. A livello di connessioni sono presenti sia il Bluetooth 4.2 sia il Wi-Fi 802.11ac (2 x 2 MIMO), mentre sono due le porte USB 3.1 Type-C presenti. Di certo chi è abituato a utilizzare molte porte USB qui dovrà gestirle in maniera appropriata.

 

Buona autonomia

Per quanto riguarda la durata del Pixelbook, Google promette 10 ore a pieno carico, un numero che l’azienda dice raggiunto in base a “un mix di standby, navigazione Web e altri usi”. Più realisticamente ci si può aspettare almeno 7/8 ore con un utilizzo “normale”. Importante sapere che, con solo 15 minuti di collegamento a una presa elettrica, si ottengono fino a 2 ore di utilizzo, grazie alla ricarica rapida USB-C di cui dispone.

 

Android totale su un Chromebook

Forse la caratteristica principale del Pixelbook è il supporto completo di app Android e quindi al Google Play Store. Accanto a questo non si può non menzionare la nuovissima interfaccia di avvio per accedere a queste app. Il risultato è ottimo e testimonia l’ampia versatilità di Android. Indipendentemente dalle app installate, tutto funziona perfettamente. 

Potrebbero per la verità esserci alcuni problemi di compatibilità in quanto alcune finestre di configurazione appaiono come se fossero su uno smartphone. Tuttavia, questo è un problema degli sviluppatori di app più che del Pixelbook stesso. La cosa più importante, tuttavia, è che siamo finalmente arrivati ​​a un punto in cui ci sono pochi o nessun compromesso per passare da un computer Windows o Mac a un Chromebook, grazie al sistema operativo Android, ormai maturo per essere utilizzato non solo sugli smartphone ma anche sui laptop.

 

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Acer Chromebook 14 CB3-431-C1AN – Recensione

 

Principale vantaggio

Nonostante un prezzo molto aggressivo, il Chromebook offerto da Acer presenta una scocca interamente in metallo che lo rende quindi un dispositivo ideale da utilizzare in mobilità senza correre alcun rischio.

 

Principale svantaggio

La versione di Chrome OS installata su questo modello non consente di scaricare le app da Google Store, quindi il numero di software che si possono utilizzare è abbastanza limitato.

 

Verdetto: 9.7/10

L’Acer Chromebook è un laptop ben fatto, proposto a un prezzo ragionevole e che dovrebbe soddisfare le esigenze utilizzo di base. Per chi riesce a vivere senza Windows o macOS e vuole risparmiare un po’ di denaro questo potrebbe essere il dispositivo ideale.

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Questo laptop economico prevede la presenza di un display da 14 pollici con risoluzione di 1.366 x 768 pixel ma a qualche euro in più è disponibile una versione con display IPS da 1.920 x 1.080, ovvero Full HD, e quindi ideale per vedere film in streaming al massimo della qualità. 

Sotto la scocca troviamo un non nuovissimo processore Intel Celeron N3060 dual core con clock a 1,6 GHz che in modalità Turbo aumenta fino a 2,48 GHz. Ad aiutare il processore Acer ha installato 4 GB di RAM mentre la parte grafica è offerta da una scheda Intel HD Graphics 400 integrata. 

Per un utilizzo basico, il Chromebook Acer non crea grossi problemi, ma per tutto il resto delle applicazioni possibili con un notebook, fatica e non poco. Ha una memoria flash eMMC da 32 GB (non espandibile), una webcam HDR e funziona, come tutti i Chromebook, tramite il sistema operativo Google Chrome OS.

 

Design rivedibile

Nonostante l’aggettivo “sbalorditivo” sia usato frequentemente nella descrizione del prodotto, il Chromebook di Acer non si evidenzia certo per un design moderno e accattivante. Il modello color argento non si discosta molto dai normali laptop e non offre quel guizzo estetico che potrebbe invogliare all’acquisto. La dimensione delle cornici non aiutano certo, soprattutto se paragonata a modelli con schermo che lambisce i lati della parte superiore. 

L’estetica non è tutto, ovviamente. Il telaio è costruito in una lega di alluminio, che lo rende molto robusto e insensibile ad eventuali colpi (non troppo forti). L’altro lato della medaglia è il peso che supera il chilogrammo e mezzo, esattamente 1,6 kg. Di certo averlo tutto il giorno nello zaino o nella borsa si sente e non poco.

Anche il layout della tastiera e del touchpad rimangono molto simili a quanto offre il famoso MacBook Air di Apple. I tasti sono ben distanziati tra di loro, caratteristica che evita errori di battitura. Però non c’è molta corsa quando si preme il tasto e questo può comportare qualche problema se si è soliti scrivere per lungo tempo.

 

Connessioni

L’Acer Chromebook non è particolarmente ben equipaggiato in termini di connettività: si ottengono solo due porte USB, un connettore HDMI 2.0 e slot di sicurezza Kensington sul bordo sinistro. Sulla destra, è offerto il jack audio da 3,5 mm e la porta per ricaricare la batteria. Manca, stranamente un lettore di schede SD, quindi i 32 GB di spazio di archiviazione si possono aumentare solo collegando un HDD esterno o utilizzando lo spazio cloud messo a disposizione da Google Cloud.

Anche la disposizione del doppio altoparlante rivolta verso il basso non giova alla qualità dell’audio che risulta un poco metallica. Chiaramente però nessun audiofilo utilizzerà un laptop da 300 euro per ascoltare i suoi brani preferiti. Non mancano chiaramente connessioni wireless come il Bluetooth 4,2 e il Wi-Fi 801.11ac con tecnologia MIMO dual-band.

 

Display

Purtroppo, come nel caso della maggior parte dei Chromebook, il display non è del tutto all’altezza. Ha una dimensione decente pari a 14 pollici, ma per quanto riguarda la qualità non brilla di certo. Non è particolarmente nitido alla risoluzione nativa di 1.366 x 766 pixel e la luminosità di picco è semplicemente accettabile a 213 cd/m2, ma è il rapporto di contrasto di 287: 1 che delude davvero.

 

Chrome OS

La versione più recente di Chrome OS è stata installata all’avvio, ma se si prova a scaricare qualsiasi altra app dal Play Store, non c’è verso di eseguire questa operazione. Nel sistema operativo originale in effetti esiste un’impostazione da abilitare nella configurazione del sistema operativo, ma come già accade con altri modelli Chromebook di altre marche, anche in questo caso è stata disattivata. Questo non è l’unico problema: spostare file specifici dalla memoria interna del laptop da un HDD esterno non è un’operazione semplicissima, soprattutto se si è abituati ad utilizzare PC e laptop con Windows.

Purtroppo, le uniche app Play Store che è possibile scaricare su questo dispositivo sono le seguenti: RingCentral Phone, Gmail, Google Calendar, Google Drive, Google Sheets, Slack, Google Docs, Google Slides, Google Keep, Hangouts Meet, Google Maps, Gboard, Cloud Print, Contatti, Trova il mio dispositivo e Google Cloud Search. 

È importante ricordare che, se si vogliono stampare documenti, è indispensabile che la stampante sia compatibile con il servizio Cloud Print, unico modo per vedere e toccare con mano un documento prodotto.

 

Conclusione

Nonostante qualche problema con Chrome OS, l’ultimo Chromebook di Acer è un dispositivo discreto per la navigazione in movimento e il lavoro di base in ufficio, ma non bisogna aspettarsi che faccia molto di più.

Il display potrebbe avere una risoluzione e un processore più recente, ma quest’ultimo componente potrebbe pregiudicare la buona durata complessiva della batteria. Peccato non sia ancora possibile scaricare app Android dal Play Store, a parte una manciata di applicazioni di Google, cosa che avrebbe reso il modello di Acer ancora più accattivante.

Tuttavia, nonostante qualche carenza, non è molto facile trovare qualcosa molto meglio allo stesso prezzo. Se si sta cercando un dispositivo in grado, almeno in modo sufficiente di eseguire le attività di base, il Chromebook di Acer soddisfa questa esigenza.

 

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Stanno riscuotendo un discreto successo, al punto che Acer ha deciso di iniziare la produzione di una nuova serie.

 

Sono diversi anni che Google è in crescita a dir poco inarrestabile, con il suo dominio che si estende su tutto il web. Come si dice negli Stati Uniti ‘‘the sky is the limit’’, non c’è quindi limite alle possibilità di inventare nuovi sistemi e reinventare quelli che ormai sembrano diventati obsoleti. Il colosso statunitense non si fa certo problemi, d’altronde non mancano nè le risorse nè i cervelli per poter realizzare progetti ambiziosi che mirano a innovare il mondo dell’informatica e migliorare la qualità della vita nell’intrattenimento e nel campo professionale.

Con l’arrivo di Google Chrome si è già avuto un assaggio della capacità dell’azienda di apportare notevoli migliorie nel campo informatico. Il browser infatti ha rimpiazzato in pochissimo tempo l’amatissimo Firefox, per non parlare di Microsoft Edge messo definitivamente in panchina. I meriti di Google Chrome sono parecchi: l’estrema velocità, la semplicità d’uso e le varie estensioni molto utili che permettono di navigare con più sicurezza e facilità.

Basta pensare al famoso Adblock che impedisce alla pubblicità e ai pop-up di ‘invadere’ il desktop, sebbene molti siti web sponsorizzati stiano cercando di prendere provvedimenti. Per la sicurezza dei minori c’è un Chromebook con Family Link che consente di bloccare i contenuti per adulti e impostare un timer di utilizzo, in modo che i più piccoli non rimangano per ore attaccati allo schermo.

 

Chrome OS

Visto il successo di Chrome, Google ha pensato bene di creare un sistema operativo che ne condivide il nome chiamato appunto Chrome OS (Operating System) che mira a sfidare Windows e Mac OS, in maniera diretta. Questo software leggerissimo si comporta molto bene sui portatili Chromebook sia sui tablet, specialmente quando viene retto da un hardware di tutto rispetto come quello dei prodotti Acer.

La collaborazione tra Google e la ditta taiwanese sembra stare dando degli ottimi frutti, con un buon Chromebook Tab che, oltre ad essere estremamente veloce, è compatibile con le app Android scaricabili dal Google Play Store. Ma non finisce qui, perché Acer ha prodotto ben due portatili Chromebook dalle prestazioni elevate e dal prezzo molto interessante. Parliamo di Acer Chromebook 715 e Acer Chromebook 714, entrambi costruiti con un chassis in alluminio molto robusto che promette una lunga durata nel tempo e resistenza agli urti. I due dispositivi integrano un lettore di impronte digitali per la certificazione chiamato Citrix-Ready che consente lo sblocco del sistema tramite la pressione del dito e altre possibilità in tema di sicurezza.

Acer ha voluto rendere i suoi nuovi portatili estremamente versatili soprattutto per chi lavora, infatti Chrome OS beneficerà soprattutto i professionisti che lavorano con il cloud e utilizzano Chrome Enterprise. Per quanto riguarda lo schermo il modello 715 vanta di un 15,6 pollici Full HD, con il pannello IPS che presenta una luminosità superiore e un miglior contrasto rispetto a quelli TN più comuni. Inoltre il display permette di vedere chiaramente le immagini da qualsiasi angolo di visuale.

Il modello 714 invece sarà da 14 pollici ed entrambi potranno essere acquistati con touchscreen o senza, inutile dire che il prezzo varierà anche in base a questa opzione. La batteria dei Chromebook Acer arriva a 12 ore di autonomia, ideale per chi deve utilizzare il portatile a lungo in luoghi dove non è possibile attaccarsi alla corrente. Per quanto riguarda il processore, per questa volta Acer e Google si sono affidate a Intel, infatti si potranno scegliere diversi modelli con processori Celeron, Pentium e iCore i5 o i3 di ottava generazione.

Per quanto riguarda la connettività, ci si potrà avvalere di due porte USB 3.1 Type C per il trasferimento rapido dei dati e per la connessione ai dispositivi esterni. Non mancano le USB 3.0 e la porta per le schede MicroSD, ideale per salvare foto, video e file da fotocamere, videocamere, smartphone e tablet. Il Bluetooth 4.2 e la rete Dual Band Wireless completano il quadro, permettendo all’utente di collegarsi alla rete o altri dispositivi con rapidità.

Il prezzo di vendita dei prodotti è molto interessante, specialmente se si considerano i materiali e l’hardware. Entrambi i Chromebook saranno venduti ad un prezzo dai 550 ai 600 €, inoltre il 714 sarà disponibile con 8 o 16 GB di SDRAM DD4 e con 32, 64 o 128 GB di spazio libero per l’archiviazione. Se quest’ultima specifica vi sembra poco convincente, tenete sempre conto che Chrome OS è un sistema basato su cloud, quindi la memoria interna sarà poco sollecitata.

 

Non per tutti

Sebbene siano molto accattivanti, i due Chromebook di Acer non sono proprio un prodotto adatto a tutti. Il prezzo di vendita infatti potrebbe non essere abbordabile per uno studente, inoltre chi ha voglia di fare qualche partita a un videogioco potrebbe rimanere un po’ deluso dalla poca memoria rigida necessaria per l’installazione di alcuni giochi tramite piattaforme multimediali come Steam, Origin e la nuovissima Epic Store.

Se siete convinti dal prodotto, ma non avete mai utilizzato Chrome OS, potete provare a installarlo su un vecchio portatile utilizzando Cloud Ready, una derivazione di Linux che trasformerà il vostro PC Windows in un simil-Chromebook. L’installazione è abbastanza semplice, l’unico neo è che dovrete aggiornare il BIOS, un’operazione molto delicata che andrebbe fatta con la dovuta attenzione al fine di non danneggiare irreparabilmente il sistema.

 

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Apple Macbook Air – Recensione

 

Principale vantaggio

Un laptop molto leggero che si tiene con due dita ma che offre una buona potenza di elaborazione, ideale per tutti i fans del sistema operativo macOS.

 

Principale svantaggio

Il display non offre una risoluzione di alto livello come dovrebbe risultare in un laptop che sfiora i 1.000 euro. Non integra infatti neanche la tanto famosa tecnologia Retina di Apple.

 

Verdetto: 9.9/10

Da molti considerato il miglior computer portatile sul mercato il MacBook Air di Apple offre un peso e uno spessore molto ridotti, una batteria di lunga durata e un design elegante come nel DNA della casa di Cupertino.

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

Il MacBook Air da 13 pollici, è il “punto di ingresso” più economico nell’ecosistema macOS portatile e come spesso accade per i prodotti Apple suscita un enorme fascino. E, almeno in termini di dimensioni e peso, il MacBook Air riesce ancora a essere più competitivo rispetto alla maggior parte dei laptop ultraportatili dotati di sistema operativo Windows.

 

Alluminio e peso leggero

Il MacBook Air offre una scocca interamente in alluminio che abbraccia il display da 13 pollici e la tastiera. Rispetto alla versione più recenti di MacBook Air 13 (questo recensito è la versione proposta nel 2017) è disponibile solo nel colore argento. Le misure sono: 32,5 x 22,7 x 17 mm per un peso di 1,35 chilogrammi. 

Queste dimensioni sono identiche a quelle della precedente generazione Air e il notebook è ancora inclinato dalla parte posteriore a quella anteriore, quindi il bordo anteriore ha uno spessore che parte da 0,3 centimetri nella parte più bassa per arrivare a 1,7 cm in quella più alta.

CPU che non convince, durata della batteria eccellente

Il processore scelto per questo modello è l’Intel Core i5-5350U di quinta generazione che anche nel 2017 era da considerarsi una CPU abbastanza obsoleta. Questo funziona a 1,8 GHz ed è supportato da 8 GB di RAM (l’unica opzione di memoria disponibile per il MacBook Air 2017). 

Per quanto riguarda la produttività personale questa accoppiata svolge egregiamente il suo lavoro, ma di certo non si può pensare di installare software di video editing o grafica a meno che non si voglia aspettare anche diversi minuti per veder completato il rendering di un filmato. Apple, infatti, veicola questo laptop per gli studenti e i professionisti che essenzialmente utilizzano i programmi Office e hanno la necessità di gestire la posta, navigare sul web e poco altro. 

Chi desiderasse maggiore potenza si deve rivolgere verso i MacBook Pro, ma per averli bisogna prepararsi a sborsare un bel po’ di euro in più rispetto all’Air del 2017. Sicuramente un pregio da non sottovalutare è l’autonomia che offre: la sua batteria ai polimeri di litio da 54 Wh ha una durata di oltre 12 ore con la connessione Wi-Fi attivata, un tempo di utilizzo che ben pochi altri laptop possono vantare. Lo stesso lasso di tempo è garantito anche per la visione di film, mentre se si utilizza solo per Office, si sfiorano le 16 ore di autonomia.

 

Hardware e porte

Le opzioni di archiviazione su questo modello prevedono un disco SSD da 128 GB, in alternativa si può valutare di inserire un disco sempre SSD però da 256 GB, che ha un costo di circa 200 euro oppure pensare a un’unità da 512 GB per un supplemento di 400 euro. Come tutti i portatili Apple Mac, i componenti interni non sono aggiornabili dopo l’acquisto, quindi se si vuole optare per uno degli SSD con capacità di archiviazione elevata bisogna pensarci prima di acquistare questa versione. 

Nel caso si arrivasse presto a riempire i 128 GB di spazio, si può sfruttare un servizio cloud dove memorizzare la propria raccolta di video e musica, oppure un hard disk esterno. Soluzioni queste decisamente meno costose rispetto all’installazione di un disco fisso più grande. 

La sottosezione grafica è proposta tramite una scheda video interna Intel HD Graphics 6000, buona per vedere video e per la maggior parte dei programmi multimediali, ma poco incline al gioco. Le connessioni wireless presenti si basano su un chip Wi-Fi 802.11ac e uno Bluetooth 4.0. Sul lato sinistro del MacBook Air è presente un jack per le cuffie, due microfoni, una porta di alimentazione MagSafe 2 e una porta USB 3.0. 

Sulla destra ci sono uno slot per schede SDXC, una porta Thunderbolt 2 e una seconda porta USB 3.0. Manca una porta USB Type-C, ma nel 2017 quando è stato lanciato questo laptop non era un’opzione comune come lo è ora. Qualche problema potrebbe verificarsi tra qualche anno se tale tipo di porta diventasse standard soppiantando quelle USB attuali, quindi non è un laptop “a prova di futuro”.

 

Display non al passo con i tempi

Quello che forse è il più deludente di tutti i componenti è il display da 13.3 pollici, principalmente per quanto riguarda la risoluzione offerta. In questo caso parliamo di 1.440 x 900 pixel, ben lontano dalla risoluzione Full HD che ci saremmo aspettati per un laptop di questa fascia di prezzo. Infatti non è impossibile trovare altri notebook da 13.3 pollici con Windows a minor prezzo ma con risoluzione a 1920 x 1.080 pixel. 

Certo la differenza la vedrà chi ha già provato un display Full HD. Per tutti gli altri lo schermo mette sul piatto comunque dei colori nitidi rispetto alla qualità che può offrire ed è anche adeguatamente luminoso. Come tutti gli altri Mac, anche il display del MacBook Air non è di tipo touchscreen e manca anche la Touch Bar che può essere aggiunta al MacBook Pro da 13 pollici e viene fornita di serie sul MacBook Pro da 15 pollici. 

Gli altoparlanti stereo sono perfetti per l’ascolto di musica o video di YouTube, ma anche impostando il volume al massimo non riesce a “riempire” con adeguata qualità una stanza.

 

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HP 250 G6 – Recensione

 

Principale vantaggio

Il prezzo è sicuramente da tenere in considerazione, visto che con meno di 400 euro si può avere un buon notebook con tutto quello che serve per la produttività personale.

 

Principale svantaggio

Il laptop viene venduto senza sistema operativo ma solo con FreeDOS. Molto probabilmente si dovrà pensare a una spesa aggiuntiva per installare una delle più recenti versioni di Windows.

 

Verdetto: 9.7/10

Un buon notebook per chi non vuole spendere molto e magari già possiede una licenza di Windows 7 o 10. I componenti non sono di fascia alta ma eseguono discretamente molte delle applicazioni più classiche come gestione della posta, navigazione web e visione di film e video in streaming.

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

Un computer portatile (ecco i migliori modelli) per chi non ha molte esigenze di velocità di calcolo e preferisce non spendere cifre molte alte per questo dispositivo. Quindi ideale anche per un’utenza business. Non manca però nulla per avere una buona esperienza d’uso, tranne che il sistema operativo Windows, che per alcuni potrebbe essere una buona notizia visto che preferisce installare Linux o già possiede una licenza che non utilizza.

Ampio display

Innanzitutto è bene sottolineare che stiamo parlando di un notebook con display da 15,6 pollici, misura comune, che permette di avere una buonissima visualizzazione di qualsiasi tipologia di applicativo che si intende utilizzare. La risoluzione dello schermo si attesta a 1.366 x 768 pixel, più che sufficiente per vedere con una ampia gamma di dettagli anche un bel film in streaming. 

Senza dubbio per avere il massimo della qualità è bene stare di fronte il più possibile al monitor: di lato si potrebbe perdere un po’ di nitidezza dell’immagine. Altra caratteristica di certo da non sottovalutare è il peso non particolarmente alto. Questo laptop raggiunge 1,86 kg: niente di clamorosamente leggero, ma neanche impossibile da utilizzare spesso al di fuori delle mura di casa per chi viaggia in treno o in bus con il notebook in uno zaino. Insomma si tratta di una caratteristica da tenere presente in fase di acquisto.

Le dimensioni, per essere un modello da 15,6 pollici sono contenute, e per la precisione si parla di 25,4 cm in altezza per 38 cm in larghezza e di uno spessore di soli 2,4 cm. Il design è molto classico, con un chassis di colore grigio in plastica dura. Niente alluminio o altri materiali pregiati, ma pretenderli a questo prezzo è pura utopia.

 

Hardware di fascia media

Nonostante un prezzo molto conveniente si può contare su un processore Intel Core i3 di sesta generazione che offre un clock di 2 GHz. Vero è che questa CPU è la più lenta della famiglia “Core”, ma comunque per un utilizzo ufficio/casa non particolarmente spinto svolge un egregio lavoro. In abbinamento HP propone 4 GB di RAM DDR4, dotazione minima per far “girare” qualsiasi sistema operativo in modo ottimale. 

È chiaro che chi di norma tiene molti software aperti può pensare ad aumentare la dotazione di memoria, magari aggiungendo un ulteriore modulo da 4 GB. I dati vengono scritti e letti dall’hard disk da 500 GB con velocità di rotazione dei piatti pari a 5.400 giri al minuto (RPM). È un prodotto di fascia medio/bassa, non essendo un modello da 7.200 RPM. Buono comunque lo spazio a disposizione. 

Per velocizzare le prestazioni si può pensare a un SSD da 500 GB dove installare sistema operativo e software, ma chiaramente si alza e non di poco il prezzo totale del laptop. Inoltre, eventuali upgrade non sono propriamente agevoli: manca uno sportellino sotto la scocca che consente un facile accesso a RAM e HDD, quindi il cambio di queste due componenti prevede la rimozione totale della parte inferiore dello chassis, operazione questa certamente non semplice, soprattutto se non si dispone dei giusti attrezzi. 

Le prestazioni grafiche sono affidate alla scheda video Intel HD 520, che per applicazioni multimediali standard è più che sufficiente. Di certo giocare non è pensabile, ma lo stesso notebook non è assolutamente predisposto per questa tipologia di utilizzo.

 

Connessioni varie

Da sottolineare che questo laptop presenta anche un lettore/masterizzatore DVD che se anche è ormai sempre meno utilizzato, il fatto che è presente può essere un plus per molti utenti. Le classiche porte USB sono disposte sui due lati, nell’ordine di tre in quello di sinistra e una su quello di destra. È presente anche un’uscita video VGA per collegare un monitor o un proiettore, utile per chi fa presentazioni o vuole una visuale più ampia rispetto ai 15,6 pollici del display integrato. 

È offerta anche una connessione Wi-Fi tramite protocollo 802.11/ac, ma manca una porta LAN e anche una connessione Bluetooth. Chi ha la necessità di collegarsi a una rete aziendale tramite cavo si deve affidare a un adattatore “USB TO LAN”, acquistabile per pochi euro. La tastiera presenta anche il cosiddetto tastierino numero, utile per chi utilizza i fogli elettronici e deve inserire molti numeri il più velocemente possibile. 

Non manca una webcam incastonata nella cornice superiore per videochat o chiamate video. Il touchpad infine è un modello che supporta i gesti multi touch, che una volta scoperti diventano molto utili per molte operazioni ripetitive che si fanno col PC, come ad esempio, ingrandire un’immagine.

 

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Acer Swift 1 SF114-32 – Recensione

 

Principale vantaggio

Lo chassis in metallo rende questo computer portatile altamente resistente e, al tempo stesso, molto leggero, ideale per chi deve lavorare in mobilità e non vuole tanto peso da portarsi appresso.

 

Principale svantaggio

La scelta del processore Intel Pentium Silver N5000 non convince del tutto. Un modello più recente e potente sarebbe senz’altro stato più gradito e avrebbe meglio bilanciato l’intera configurazione.

 

Verdetto: 9.6/10

Un notebook bello da vedere, leggero da portare al lavoro o a scuola e abbastanza potente per le operazioni classiche che si eseguono con un laptop, ovvero gestione mail, navigazione in internet, video in streaming e produttività personale.

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Descrizione caratteristiche principali

La linea Swift di Acer è costruita attorno al concetto di offrire un notebook principalmente leggero con uno chassis elegante e con un’alta autonomia della batteria. Per ottenere questo, senza esagerare con il prezzo finale, Acer ha dovuto scendere a compromessi in termini di prestazioni che comunque sono buone per le attività di tutti i giorni.

Design

Oltre ai colori divertenti in cui viene proposto questo modello di notebook, sicuramente l’occhio si posa sulle sue dimensioni. Il laptop ha uno spessore leggermente inferiore a 15 mm, e una lunghezza e larghezza rispettivamente di 323 mm e 228 mm. Allo stesso tempo, rimane abbastanza forte da non piegarsi, poiché l’intero chassis è realizzato in metallo liscio al tatto. 

Nonostante questo materiale, il peso totale del dispositivo supera leggermente gli 1,3 kg, quindi averlo con sé nello zaino o in una borsa non comporta un grande sforzo. Sul lato sinistro c’è un piccolo connettore rotondo per la ricarica, un’uscita HDMI a cui collegare sorgenti video esterne, un connettore USB 3.1 Type-C (che non consente la ricarica della batteria) e due porte USB 3.0, una delle quali supporta la ricarica di dispositivi mobili.

Sulla destra è presente uno slot per un lettore di schede SD/SDHC/SDXC, un’uscita combinata per cuffie da 3,5 mm, una porta USB 2.0, un indicatore delle attività del sistema (blu/rosso) e un altro led che indica lo stato di alimentazione. Sul bordo destro si trova la fessura di blocco Kensington. In generale, tutte le porte esterne sono abbastanza comode ed ergonomiche nell’uso, sebbene l’uscita audio potrebbe non essere apprezzata in questa posizione, ma molto dipende dai gusti. 

Non ci sono porte sul bordo anteriore. Al centro c’è una piccola sporgenza di plastica nella cornice dello schermo, che facilita il sollevamento del coperchio del laptop. Difficilmente si può però sollevare il coperchio con una mano senza sostenere la parte inferiore del dispositivo.

Nella parte posteriore non ci sono porte o altro. L’unica cosa che si nota sono le cerniere e, sebbene dipinte in un unico colore con tutto il resto dello chassis, non sono in metallo, ma in plastica. La copertura superiore è piatta e uniforme, ma spicca in rilievo il logo Acer di colore argento. Lo spessore del coperchio di profilo, in combinazione con un pannello metallico e un bordo in plastica che racchiude il display, è di soli 5 mm.

 

Display di livello

Recentemente, anche i laptop economici possono mostrare foto in alta risoluzione. Un esempio è proprio l’Acer Swift, che offre un display IPS da 14 pollici con risoluzione di 1.920 × 1.080 pixel (157 ppi). In pratica questi numeri equivalgono alla più conosciuta risoluzione Full HD, un bene anche per la visualizzazione di video. 

Gli amanti delle cornici molto sottili non rimarranno di certo impressionati da quelle presenti sullo Swift, anche se ai lati sono comunque molto strette. Il touchscreen in questo modello, non è previsto. Il fatto che la matrice del display sia IPS consente di visualizzare foto con colori caldi e abbastanza bilanciati. 

Ovviamente, mancando la possibilità di calibrazione non si può ottenere il massimo della fedeltà dei colori, ma è bene ricordare che il laptop, nel suo insieme, non è progettato per l’editing di foto o video. Quindi è improbabile che ciò diventi un problema e che i difetti di calibrazione saranno evidenti solo attraverso un confronto diretto con schermi più personalizzabili.

 

Prestazioni in linea con l’hardware

Ma anche questo laptop non è esente da difetti, che si rivelano principalmente sul lato processore. Acer ha inserito una CPU Intel Pentium N5000 quad-core che ha un velocità nominale di soli 1,1 GHz, che arriva a 2,2 GHz in modalità turbo. Non è di certo una configurazione che lascia a bocca aperta, anche perché parliamo di un processore un po’ datato. Almeno un core i3 o un i5 sarebbero stati graditi. Chiaramente sarebbe lievitato il prezzo, ma almeno si poteva contare su un laptop per eseguire qualche software impegnativo. E non aiutano di certo i soli 4 GB di RAM.

I laptop con parametri di prestazione simili sono spesso chiamati “macchine per scrivere”. C’è del vero in questo, perché per compiti e giochi impegnativi questa configurazione non è davvero sufficiente. È però abbastanza per navigare in internet, gestire la posta, i programmi di office automation, la messaggistica istantanea e il multimedia, ma a patto di non sovraccaricare il laptop con un gran numero di attività simili eseguite contemporaneamente. 

Il raffreddamento è di tipo passivo e quindi non si sente alcun rumore di ventole. E questo è semplicemente fantastico per coloro a cui piace lavorare in silenzio. A questo contribuisce anche il disco SSD (quindi privo di parti meccaniche in movimento) da soli 128 GB. È meglio prevedere almeno un altro disco esterno dove salvare la maggior parte dei dati, perché tra sistema operativo Windows 10 Home, qualche software indispensabile e un antivirus di spazio a disposizione ne rimane ben poco.

Il modulo WLAN integrato si basa  su un chip Intel Wireless-AC 9560, che supporta non solo gli standard 802.11a/b/g/n ma anche il più veloce AC. Inoltre, è offerta anche la connessione Bluetooth 5.0, utile per collegare cuffie o mouse senza fili.

Per quanto riguarda l’autonomia della batteria non c’ che da battere le mani ad Acer. Il laptop, senza stressarlo particolarmente, arriva tranquillamente a quasi sei ore e mezza di autonomia. In pratica, ciò significa che Acer Swift 1 sarà sufficiente per una giornata di lavoro completa e molto intensa. Inoltre richiede meno di due ore per caricarsi completamente attraverso una presa di rete elettrica.

 

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