Categories
Computer e accessori

Le 5 migliori app di messaggistica alternative a Whatsapp

 

Vi piace molto comunicare con gli amici tramite WhatsApp ma vorreste usare anche qualche metodo diverso per tenervi in contatto con loro? Vediamo quale preferire

 

Può capitare di chiedersi: “quali chat alternative a whatsapp messenger si possono usare?”, perché magari siete stanchi delle solite emoticon o semplicemente volete provare qualcosa di differente. Ebbene, ecco qualche app messaggistica che potrete usare al suo posto.

 

1. Telegram app gratuita

Tra le alternative a whatsapp spicca sicuramente Telegram, nato nel 2013 dalla società guidata dai fratelli russi Durov. Ma perché piace tanto? Prima di tutto per la presenza dei gruppi, che su whatsapp app possono essere creati solo se si possiede il numero di cellulare della persona che si vuole inserire. 

Telegram, invece, permette di crearli mantenendo la privacy dei contatti e quindi può essere usato anche dalle aziende per consolidare il proprio pubblico. Un altro elemento è la possibilità di cancellare i messaggi senza che l’altro se ne accorga. Se questo viene fatto sull’app whatsapp il destinatario legge proprio la dicitura che indica la sua cancellazione.

Un’altra caratteristica di Telegram è quella di poter creare chatbot personalizzati, come quelli che permettono di tracciare le spedizioni su questa app di messaggistica.

Rispetto a wazzap, però, ha qualche svantaggio: prima di tutto ha così tante varianti che, se avete troppe sottoscrizioni, potreste essere sommersi da troppe notifiche. 

 

2. Signal app gratis

Nato nel 2014, è stato pubblicizzato da Elon Musk, che ne ha consigliato l’utilizzo e che ha portato a ben 63 mila download in sole 24 ore. Ma perché preferirlo ai due precedenti? Prima di tutto perché non raccoglie dati, in quanto tutto viene criptato.

Se siete quindi alla ricerca di un’app di messaggistica che abbia la sicurezza come priorità, questa è quella che dovrete preferire. Oltre ai classici elementi presenti sulle altre applicazioni, qui troviamo anche la possibilità di fissare in alto le chat che preferiamo, quella di creare una chat con se stessi, come promemoria e i messaggi a scadenza.

3. Viber

Un’altra app di messaggistica istantanea molto quotata è Viber, nata nel 2020. Ha funzionalità classiche, quindi messaggi, sticker, chiamate, videochiamate, mentre per quanto concerne la sicurezza sfrutta la crittografia end-to-end.

Potrete creare anche chat segrete, che appariranno in una sezione a parte dell’applicazione, o contattare chi non è iscritto a questa app, acquistando crediti. 

 

4. Threema

Nata nel 2012, ha oggi circa 8 milioni di utenti attivi, un bel numero. Oltre a tutte le funzioni delle applicazioni precedenti e alla crittografia, offre la possibilità di creare sondaggi nell’app ed è ottimizzata per tablet e per i dispositivi privi di SIM.

Inoltre, per creare un account, non è necessario inserire il proprio numero di telefono ed è possibile fissare in alto alcuni messaggi. C’è però da dire che, con Threema non è possibile cancellare i messaggi inviati e già consegnati e non si possono neppure eliminare quelli che, magari, non si vuole che restino in chat.

Se avete un cellulare con iOS, inoltre, non potrete scaricarla, in quanto è disponibile solo per Android. Infine, forse lo svantaggio maggiore, Threema ha un costo one time di 3,99 euro.

 

5. Snapchat

Una delle app più note di messaggistica come alternativa a WhatsApp è Snapchat: viene lanciata nel 2011 e a oggi ha ben 238 milioni di utenti attivi. Questa app crea grandi vantaggi a chi ha un sito di ecommerce, in quanto il pubblico è molto giovane.

Il tipo di comunicazione ricorda Twitter, in quanto si basa su messaggi istantanei: se hai un blog, è possibile caricare una storia inserendo il link che vi rimanda. Ma ci sono anche molte altre funzionalità, come le storie, che sono simili a quelle di Instagram, la possibilità di fare chiamate e videochiamate, quella di creare dei veri e propri Ads, ovvero inserzioni pubblicitarie. 

C’è inoltre Discover, un canale dove si possono trovare contenuti o nuovi profili, che siano un match con i propri interessi; potrete infine geolocalizzare chi è presente nella vostra rete Snapchat. 

Se, però, tenete molto alla privacy, può non convincervi, in quanto chiede molte più informazioni personali delle altre applicazioni di messaggistica: non solo username e password, ma anche mail, numero di cellulare e data di nascita. 

Vengono non solo raccolte ma anche condivise con Snapchat, e parliamo non solo di semplici messaggi ma persino le emoticon o gli sticker e, naturalmente, anche la posizione geografica.

Questo vuol dire che tutto ciò che condividerete verrà usato per profilarvi, quindi non è la migliore applicazione per chi vuole mantenere l’anonimato.

 

In conclusione

Se state facendo questa ricerca dal vostro computer portatile potrete soffermarvi ancora un attimo a considerare con noi alcuni aspetti. Per esempio, WhatsApp risulta sempre vincente per numero di utenti, per cui, se volete maggiore comunicazione, non potrete trovare di meglio.

Tuttavia, se esaminiamo le funzioni che hanno le altre applicazioni e se, soprattutto, cercate di ampliare il vostro business, potrete trovare di meglio rispetto a WhatsApp Business. 

 

Categories
Computer e accessori

I Dieci Più Intriganti Siti Di Incontri Gratis e a Pagamento

 

Troppo indaffarati per trovare l’anima gemella? In questa guida vi sveliamo i dieci migliori siti di incontri per conoscere nuove persone, fissare appuntamenti e – perché no – instaurare relazioni occasionali o durature.

 

Le nuove generazioni utilizzano internet non solo per pubblicare il proprio stato d’animo e le proprie foto sui social network, ma anche per condividere le proprie passioni, cercando persone che abbiano interessi comuni.

Non a caso, fare nuove conoscenze online è una pratica molto frequente ai giorni nostri e lo dimostra anche il fatto che oggi una storia d’amore su cinque inizia proprio grazie al web.

Con questo articolo vi offriamo uno strumento veloce ed efficace per confrontare i migliori siti di incontri che permettono di conoscere altre persone, instaurare nuove relazioni e magari trovare l’anima gemella. Li abbiamo ordinati secondo una classifica, spiegando come funzionano e come registrarsi.

Molti di questi servizi sono completamente gratuiti e chiedono solo di creare un profilo utilizzando la propria casella di posta. Tuttavia, per usufruire di alcune funzionalità più avanzate e fissare appuntamenti mirati, quale che ne sia la natura, è generalmente necessario sottoscrivere un abbonamento.

Inoltre, tutti i siti di dating di cui vi parleremo tra poco si possono utilizzare da computer fisso o notebook, ma sono fruibili anche da tablet e smartphone scaricando le rispettive app ufficiali.

 

1. Tinder

Il sito di incontri più famoso e utilizzato in assoluto è sicuramente Tinder, che ha all’attivo più di 50 milioni di iscritti, il 92% dei quali ha espresso una valutazione positiva per la facilità e il successo degli incontri.

Si può utilizzare la piattaforma direttamente dal web, oppure scaricando gratuitamente l’app per Android e iOS/iPadOS. Una volta effettuata la registrazione e creato un account (con Google, Facebook o attraverso il numero di cellulare), all’utente viene chiesto di compilare la propria scheda-profilo, inserendo alcuni dati come, per esempio, il nome, il sesso, la data di nascita e gli interessi.

Dopo aver caricato un’immagine da associare al profilo, nella schermata principale del sito ufficiale di Tinder si potranno cominciare a vedere i profili degli altri iscritti ed esprimere il proprio interessamento cliccando sull’icona a forma di cuore (Mi piace) o il simbolo della X (Non mi piace). Qualora l’apprezzamento sia reciproco, scatta un “match” con quella persona e si potrà iniziare a conversare privatamente con lui o lei attraverso la sezione Messaggi.

Di base Tinder è un sito di incontri gratuito, mentre per utilizzare alcune feature speciali (come il “Super like” e il tasto “Annulla” per eliminare una valutazione) è necessario sottoscrivere un abbonamento, il cui costo parte da 15,13 € al mese per la versione base, fino ad arrivare a 22,70 €/mese per Tinder Gold e 30,27 €/mese per Tinder Platinum, che è la più completa e include tutte le funzionalità messe a disposizione dalla piattaforma.

 

2. Meetic

Nel nostro ranking dei migliori siti di incontri online non poteva mancare Meetic, applicazione tra le più utilizzate al mondo che, da quando è stata lanciata nel 2012, si pone l’obiettivo di aiutare le persone a conoscere la propria anima gemella.

La sessione di registrazione è simile a quella di Tinder e, una volta espletata la procedura, all’utente vengono poste delle domande relative alla propria personalità, a quella della persona che sta cercando e alla tipologia di relazione che si vuole instaurare.

I profili degli altri iscritti verranno mostrati in diverse sezioni del sito, tra cui quella denominata “Shuffle”, che permette di valutare positivamente o negativamente le persone proposte in modo del tutto casuale dall’algoritmo (fino a 100 utenti al giorno), e quella chiamata “Scopri”, dove vengono inseriti i profili che corrispondono ai propri criteri di ricerca, in modo da mettere un like (il simbolo del cuore) o un “unlike” (il simbolo della X).

Nel caso in cui vi sia un apprezzamento da parte di entrambi, si potrà avviare una conversazione selezionando la voce “Messaggi” posizionata nel menù in basso, ricordando però che per chattare con qualcuno occorre attivare un abbonamento (il cui costo parte da 14,99 € al mese), necessario tra l’altro anche per usufruire in maniera illimitata del servizio e utilizzare alcune funzionalità extra, come la possibilità di scoprire i “Mi piace” altrui ricevuti.

3. Lovoo

Utilizzatissima dagli over 40, soprattutto per la ricerca di incontri occasionali, Lovoo è una delle poche app di incontri gratis che offre una buona fruibilità anche senza abbonamento.

Conta 13,5 milioni di iscritti attivi ed è possibile accedervi anche tramite il proprio account Facebook. Tra le feature più apprezzate della piattaforma si segnala quella denominata “Radar” che, attraverso la funzione di geolocalizzazione del proprio smartphone o tablet, permette di cercare gli utenti nelle vicinanze, così da iniziare subito una conversazione con loro e – perché no – organizzare un incontro al volo.

 

4. Badoo

Lanciato nel 2006, Badoo è uno dei primi siti di incontri online mai realizzati e oggi può contare su più di 380 milioni di iscritti, cosa che ovviamente aumenta le possibilità di trovare la persona giusta.

Dopo un lungo periodo di declino, il sito è stato rinnovato totalmente con una nuova grafica, un’app più intuitiva e tantissime funzioni molto interessanti, come la ricerca di utenti in altre parti del mondo, le videochat e l’invio di selfie per verificare l’identità della persona interessata.

Nonostante si tratti di un servizio gratuito, ci sono alcune funzionalità a pagamento che permettono di comparire nelle prime pagine della ricerca o inviare messaggi privati in maniera illimitata attraverso un’apposita bacheca di incontri.

 

5. Parship

A chi, invece, è alla ricerca dell’anima gemella o comunque di relazioni più stabili e durature consigliamo Parship, un sito di incontri per single di ogni età e provenienza. A differenza dei precedenti, il criterio di selezione non è l’aspetto fisico ma punta ad abbinare i vari membri in base agli interessi in comune e alle attitudini compatibili. Inoltre, per vedere le foto degli altri utenti è necessario, non solo autorizzare chi ne fa richiesta, ma anche essere abbonati.

Sì, perché Parship è gratuito solo per le funzionalità di base, mentre per sbloccare altre feature bisogna acquistare la versione Premium (24,90 € per l’abbonamento annuale, 29,90 € per quello semestrale e 39,90 € per quello trimestrale), che permette di inviare messaggi illimitati alle persone che ci interessano di più, affinare maggiormente i parametri di ricerca (per esempio, inserendo hobby e sport praticati) e inserire informazioni relative al livello di istruzione e al reddito.

Altri siti di incontri

Lovepedia: si tratta di una community lanciata circa dieci anni fa per chi desidera conoscere nuovi amici e, magari, instaurare una relazione. Inoltre, è l’unico sito di incontri della nostra classifica a essere fruibile in maniera completamente gratuita.

Proprio così: non c’è un abbonamento VIP per sbloccare le funzionalità più interessanti e non è nemmeno necessario acquistare crediti per dare un “boost” di visibilità al proprio profilo.

Facebook Dating: di recente anche Facebook ha lanciato un servizio dating gratuito per offrire agli iscritti la possibilità di trovare relazioni stabili o instaurare nuove amicizie. L’unica nota dolente è che non c’è la possibilità di un utilizzo anonimo di questo sito di incontri, e tutti i suggerimenti di contatto saranno basati esclusivamente sulle attività pubblicate sul social network.

Grindr: è un servizio dedicato principalmente ai maschietti ed è fruibile solo attraverso l’app per Android e iOS/iPadOS. L’obiettivo è mettere in contatto gli utenti della community per aiutarli a instaurare una relazione di tipo sentimentale.

Her: corrispettivo femminile di Grindr, Her è un’altra nota app di dating LGBTQ+ che permette di conoscere nuove persone e fissare un appuntamento vis à vis con chi ci piace.

Once: è un’app particolare e molto diversa dalle altre analizzate. Qui non è la quantità a farla da padrona, ma la qualità. In pratica, ogni profilo creato viene valutato da uno staff di esperti che suggerisce fino a quattro match gratuiti al giorno. Se gli utenti abbinati mostrano un interesse reciproco si aprirà una schermata di chat gratis per avviare una conversazione e magari organizzare un incontro.

 

Categories
Dispositivi

Le 8 Migliori Etichettatrici Del 2024

 

Etichettatrici – Guida agli Acquisti, Opinioni e Comparazioni

 

Vi è mai capitato di riporre delle scatole o dei fascicoli in un cassetto e dimenticarvi il loro contenuto? Oppure di trovare un sacchetto di alluminio nel freezer e non ricordare la data di congelamento o il tipo di alimento riposto al suo interno? In casi come questi, che si tratti di situazioni lavorative o prettamente domestiche, un’etichettatrice si rivela molto utile perché permette di stampare in maniera semplice e veloce un’etichetta adesiva che fornisce informazioni precise e dettagliate sull’oggetto al quale è apposta. In questo articolo vi spieghiamo cosa sono, come funzionano e quali caratteristiche valutare al momento dell’acquisto, ma prima vediamo cosa propone il mercato. La Dymo LabelWriter 550 è una stampante leggera e compatta che permette di creare e personalizzare fino a sessanta tipi di etichette grazie alla connettività USB. A chi, invece, preferisce un modello palmare consigliamo la Brother PT-H110, capace di raggiungere una velocità di stampa di 20 mm al secondo.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Le 8 migliori etichettatrici – Classifica 2024

 

A seguire trovate una recensione approfondita delle otto migliori etichettatrici del 2024, che sono tra quelle più apprezzate dagli acquirenti per qualità, prestazioni e costo. Confrontate i prezzi e le caratteristiche di ognuna per individuare il modello più adatto alle vostre esigenze.

 

Etichettatrice Dymo

 

1. Dymo Etichettatrice con Stampa Termica Diretta LabelWriter 550

 

Ideale per gli uffici di medie e piccole dimensioni che necessitano di un dispositivo fisso capace di stampare grandi quantità di etichette in breve tempo, l’etichettatrice Dymo LabelWriter 550 è uno strumento semi-professionale da utilizzare in combinazione con il proprio PC o il tablet per rendere più semplice e veloce il lavoro di catalogazione e archiviazione.

Ha una funzione di stampa rapida che consente la produzione di 61 etichette al minuto e un design leggero e compatto che invita il compratore a posizionarla sulla propria scrivania, quasi come fosse un oggetto d’arredo.

Il software Dymo Connect integrato permette di personalizzare le etichette e stamparle tramite la tecnologia di stampa termica diretta, senza utilizzare inchiostri o toner, e grazie all’add-in Dymo Label, che viene scaricato automaticamente quando si installa l’editor, si potranno creare i vari prototipi anche direttamente da Microsoft Word.

 

Pro

Senza inchiostro: L’etichettatrice LabelWriter 550 sfrutta una tecnologia avanzata di stampa termica diretta che evita l’utilizzo di toner e cartucce di inchiostro.

Robusta: I materiali scelti per la realizzazione di questo dispositivo si sono rivelati molto resistenti agli urti e alle sollecitazioni più intense.

Praticità: Il software Dymo Connect integrato semplifica la creazione e la stampa delle etichette, realizzabili anche direttamente da Microsoft Word grazie all’Add-in Dymo Label.

 

Contro

Ricariche: La stampante funziona solo con le etichette Dymo LW originali, vendute online e in cartoleria a prezzi “scoraggianti” per gli utilizzi quotidiani.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

Etichettatrice Brother

 

2. Brother Etichettatrice Palmare per Casa e Ufficio PT-H110

 

Oltre a Dymo, anche il Gruppo Brother si è tuffato nel mondo delle etichettatrici manuali, proponendo un modello palmare leggero e compatto, che fa il suo lavoro egregiamente.

Ideale sia per l’ufficio sia per gli utilizzi domestici, può contare su un display LCD di facile lettura, 3 font, 253 simboli e 15 cornici decorative con cui personalizzare le etichette.

Sia con Windows 10 sia con Mac OS High Sierra, la configurazione dell’etichettatrice Brother PT-H110 si rivela molto semplice e intuitiva, offrendo l’ulteriore possibilità di scegliere il formato e la dimensione delle etichette da stampare grazie alla compatibilità con i nastri TZe da 3,5 a 12 mm.

Il dispositivo funziona sia con quattro batterie alcaline AAA standard sia con l’adattatore di corrente incluso nella confezione, così da utilizzarlo ovunque ci si trovi e dove se ne presenti la necessità.

 

Pro

Pratica: Le due modalità di alimentazione, con batterie alcaline AAA e adattatore di corrente, permettono di utilizzare questa etichettatrice palmare in qualsiasi ambiente lavorativo o domestico.

Rapporto qualità/prezzo: Pratica, versatile e realizzata con materiali resistenti agli urti e alle cadute, non presenta particolari difficoltà di configurazione e viene proposta a un prezzo tutto sommato ragionevole.

Personalizzazione: I tasti funzione indipendenti consentono di creare rapidamente le etichette, scegliendo tra 3 front, 253 simboli e 15 cornici decorative.

 

Contro

Dimensioni etichette: Il range massimo supportato è di 12 mm, quindi se vi servono etichette più grandi dovreste optare per una stampante desktop o da tavolo.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

Etichettatrice manuale

 

3. MeTo Etichettatrice Manuale Professionale ProLine M 9505482

 

L’etichettatrice manuale a due linee di stampa ProLine M è pensata per chi ha bisogno di indicare i prezzi dei prodotti nelle varie valute, ponendosi quindi come soluzione logistica su misura per la vendita al dettaglio e all’ingrosso.

Si tratta di una prezzatrice ergonomica, leggera e facile da usare che garantisce una marcatura veloce e senza sforzi, grazie anche all’innovativo meccanismo Uniform Pressure Device brevettato da MeTo che permette al tampone inchiostratore di trasferire la stampa del prezzo impostato sui talloncini esercitando una leggera pressione sull’impugnatura.

Ruotando le manopole poste sul lato destro della macchina si potranno selezionare i numeri da stampare, fino a un massimo di dieci cifre per linea, e aggiungere alcuni caratteri speciali come punti, linee e trattini.

Il prezzo è alto ma lo è anche la qualità dei materiali, compensando quindi l’investimento sostenuto per l’acquisto con una maggiore durata nel tempo, anche se sottoposta a carichi di lavoro importanti.

 

Pro

Facile da usare: Il rullo fa fuoriuscire gradatamente le etichette stampate, che verranno facilmente applicate sulla merce in vendita esercitando una leggera pressione sul manico.

Funzionale: La praticità di utilizzo e la buona qualità costruttiva fanno di questa prezzatrice un ottimo strumento per apporre i prezzi sui prodotti destinati alla vendita.

Accessori: Nella confezione troverete anche due rotoli adesivi bianchi e un rullo di inchiostro per utilizzare fin da subito l’etichettatrice senza dover effettuare ulteriori acquisti.

 

Contro

Solo numeri: A parte qualche carattere speciale e i simboli delle valute, non si possono stampare le lettere.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

Etichettatrice professionale

 

4. Phomemo Stampante Termica Per Etichette Bluetooth M110

 

Pratica, compatta e funzionale: questi gli aggettivi che meglio descrivono l’etichettatrice professionale Phomemo M110, l’unica della nostra comparazione a vantare una batteria da 1.500 mAh che le permette funzionare ininterrottamente per più di 24 ore.

Oltre all’autonomia, un’altra caratteristica che colpisce di questo dispositivo è la presenza della funzione di riconoscimento ottico OCR che permette di convertire il testo di una foto o di un’immagine in etichette pronte da stampare, mentre la connettività Bluetooth rende la stampa dei file molto semplice e soprattutto rapida.

La risoluzione di 203 DPI assicura una buona definizione anche su targhette di medie dimensioni, con una larghezza massima dei nastri supportati di 5,1 cm, un valore non da poco per un apparecchio così piccolo e compatto.

Chiude il cerchio l’applicazione Print Master che permette di scegliere tra vari tipi di caratteri, front, simboli e cornici per offrire un alto grado di personalizzazione senza alcuna spesa aggiuntiva.

 

Pro

Connettività: La connessione Bluetooth rende la Phomemo M110 ideale in situazione e uffici dove più persone devono usare l’etichettatrice per la stampa dei talloncini adesivi.

Funzioni: L’applicazione Print Master e il riconoscimento ottico OCR permettono di personalizzare le etichette con codici, immagini, simboli e altri elementi necessari.

Compatibilità: È in grado di lavorare con nastri di diverse dimensioni, fino a una massimo di 51 millimetri.

 

Contro

Sostituzione rotoli: Secondo i pareri di alcuni acquirenti, il meccanismo per l’inserimento dei rotoli risulta alquanto macchinoso e andrebbe, pertanto, semplificato.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

Etichettatrice a rilievo

 

5. Dymo Etichettatrice a Rilievo Mod. S0717930

 

Tra le offerte più interessanti del momento si colloca anche questa etichettatrice a rilievo proposta da Dymo, che costituisce la soluzione ideale sia per le attività aziendali sia per il fai da te domestico, anche a fronte di un prezzo molto accessibile e alla portata di tutti.

Il principale vantaggio della stampa a rilievo è sicuramente la finitura di lunga durata che permette alle etichette di rimanere leggibili per parecchio tempo, anche in caso di esposizione prolungata all’acqua e alle intemperie.

Il meccanismo di sostituzione del rotolo di etichette è molto facile e intuitivo, così come la selezione dei numeri e delle lettere per comporre il testo, garantendo una stampa sempre nitida e senza fastidiose sbavature.

Le dimensioni ridotte e la particolare leggerezza della struttura permettono di stampare le etichette sia in ufficio sia in movimento, e man mano che la scritta viene fuori, si può tagliare facilmente la striscia selezionando il simbolo delle forbici presente sulla rotella alfanumerica.

 

Pro

Durata: Grazie alla tecnica di stampa a rilievo, questa etichettatrice si rivela indicata per la produzione di etichette che devono rimanere leggibili per lunghi periodi.

Intuitiva: Basta ruotare la rotella alfanumerica fino al carattere desiderato e premere il pulsante dedicato per comporre il testo che si vuole stampare.

Taglierina: Una volta terminata la scritta, si può tagliare la striscia a misura utilizzando il simbolo delle forbici presente sulla manopola.

 

Contro

Vano nastro: È posizionato in modo da sostituire e caricare i rotoli adesivi facilmente, ma visto che è molto delicato nella chiusura va maneggiato con estrema cautela per evitare che si rompa.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

Etichettatrice adesiva

 

6. Vetbuosa Stampante Portatile Per Etichette D11

 

I nostri consigli d’acquisto si arricchiscono con questa etichettatrice adesiva portatile a marchio Vetbuosa, dotata di software NimmBot sviluppato dalla stessa casa produttrice per garantire un utilizzo semplice e intuitivo anche a chi non ha molta dimestichezza con questi dispositivi.

La praticità d’uso deriva anche dalla presenza di numerosi modelli modificabili che rendono la creazione di nuove etichette molto rapida ed efficiente, garantendo un buon livello di personalizzazione grazie alla possibilità di formattare il testo con font diversi e vari effetti per evidenziarli.

Inoltre, attraverso questo editor è anche possibile importare le immagini in formato Bitmap, JPG, GIF, TIFF e PNG, che verranno ridimensionate automaticamente dal software per adattarle alle dimensioni dell’etichetta da stampare.

Qualche perplessità in merito alla durata della batteria da 1.200 mAh in dotazione, che a piena carica offre un’autonomia massima di sole quattro ore, ma a parte questo non ci sono altri difetti da segnalare.

 

Pro

Versatile: L’etichettatrice Vetbuosa D11 è in grado di stampare, non solo numeri e lettere, ma anche codici a barre e immagini, adattandoli alle misure dell’etichetta da stampare.

Connessione: La connettività Bluetooth integrata consente la stampa in modalità wireless dal proprio smartphone, PC, tablet o Mac tramite l’app nativa NimmBot.

Personalizzazione: È possibile creare etichette personalizzate in pochi minuti scegliendo tra un’ampia gamma di formati, stili e modelli facilmente modificabili.

 

Contro

Autonomia: L’utilizzo del dispositivo in mobilità si scontra con la durata alquanto limitata della batteria, che a pieno regime non superare le quattro ore.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

Etichettatrice automatica

 

7. TopQSC Etichettatrice con Nucleo Automatico 8 Inch/S

 

Tra i modelli più venduti e apprezzati del momento segnaliamo anche l’etichettatrice automatica TopQSC, capace di sopportare ritmi di lavoro intensi e continui senza mai perdere un colpo.

L’avvolgitore automatico può gestire nastri con una larghezza massima di 120 mm e, grazie all’efficiente sensore di tensione, la velocità di rotazione viene automaticamente sincronizzata con quella della stampante, fermandosi sia quando il rotolo finisce sia quando l’etichettatrice porta a termine il lavoro.

Compatibile con vari tipi di stampanti, fa affidamento su una struttura in lega di alluminio di alta qualità e plastica ABS nera in grado di reggere un tipo di utilizzo massiccio per parecchi anni, per cui si rivela ideale per chi deve utilizzare la ribobinatrice quotidianamente o come principale strumento di lavoro.

 

Pro

Efficiente: È progettata per mantenere in perfetto ordine gli uffici e le aziende con elevati volumi di produzione che richiedono alte velocità e un’efficienza ai massimi livelli.

Avvolgitore: Si compone di un rullo portante atto a ricevere bobine con diametro da 2 a 12 cm, raggiungendo una velocità massima di 120 m/min.

Compatibilità: Si può abbinare alla maggior parte delle stampanti per etichette disponibili in commercio, sincronizzando la velocità di rotazione con quella del dispositivo collegato.

 

Contro

Costosa: Nonostante la buona qualità costruttiva e le numerose funzioni offerte, riteniamo che questa ribobinatrice venga proposta a un prezzo troppo alto rispetto ad altri modelli simili.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

Etichettatrice Zebra

 

8. Zebra Stampante per Etichette Termiche Da 2 Pollici Serie ZSB-DP12

 

L’ultimo posto della nostra classifica lo abbiamo assegnato all’etichettatrice Zebra ZSB-DP12, capace di produrre fino a 73 etichette al minuto, con risoluzione di 300 DPI.

La larghezza di stampa è di 104 mm con la possibilità di stampare una striscia lunga fino a 990 mm, mentre la velocità massima di stampa si attesta su 127 mm/sec.

Per quanto riguarda il software, è possibile utilizzare sia l’editor fornito in dotazione, ossia il Zebra Designer nella versione base, sia un foglio di calcolo, essendo compatibile con i file CSV, Microsoft Excel e Microsoft Access.

In alternativa si può anche stampare direttamente da Outlook o da Word, ma in questi casi bisognerà adattare il testo alle dimensioni dell’etichetta.

Infine, anche se questo modello non può essere collegato al computer tramite cavo USB, è dotato di tecnologia Bluetooth che permette la contemporanea connessione a tutti gli utilizzatori, rendendo il processo di stampa più rapido ed efficiente.

 

Pro

Compatta: La stampante termica diretta Zebra rispetta gli standard della categoria per quanto riguarda le dimensioni, con un ingombro di soli 18 x 13 x 12 cm e un peso di poco superiore ai due chilogrammi.

Veloce: La velocità di stampa pari a 73 ppm e la connettività Bluetooth permettono di creare e stampare le etichette in modo più rapido.

Versatile: Può lavorare con una grande varietà di programmi, dall’applicazione Zebra Designer di serie ai vari software di scrittura Microsoft, dimostrandosi uno dei modelli più versatili in circolazione.

 

Contro

Rumore: Durante la stampa è un po’ rumorosa.

Compatibilità: Molti utenti segnalano che il dispositivo va in difficoltà quando deve collegarsi ai Mac e agli altri device Apple.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

Come scegliere le migliori etichettatrici

 

Utilizzate sia in ambito lavorativo sia a livello domestico, le etichettatrici sono dispositivi elettronici che permettono di stampare in modo semplice e veloce delle etichette adesive da applicare su prodotti alimentari, beni di consumo, documenti, pacchi da spedire e quant’altro si voglia. In questa mini-guida vi spieghiamo come scegliere una buona etichettatrice tra i numerosi modelli venduti online, illustrando le caratteristiche da prendere in considerazione al momento dell’acquisto e le prestazioni che ciascun dispositivo è in grado di offrire.

Portatile o fissa?

Molti dei dispositivi disponibili sul mercato offrono una praticità d’uso che li rende ideali non solo nei contesti lavorativi ma anche per il fai-da-te casalingo.

È il caso delle etichettatrici palmari, progettate per essere facilmente trasportabili e utilizzate in mobilità, grazie al design compatto e all’alimentazione a batteria. I modelli della migliore marca sono, in genere, dotati di un display (talvolta touchscreen) e una tastiera che permette di scrivere il testo da stampare, con la possibilità di personalizzare alcuni dettagli, come lo stile e la formattazione dei caratteri (corsivo, grassetto, sottolineato e così via).

Ovviamente, a fronte dell’ingombro ridotto, anche le etichette stampate avranno dimensioni contenute, con una larghezza massima di 1,2 cm. Si tratta, quindi, di strumenti adatti a catalogazioni semplici o alla prezzatura dei prodotti.

Per gli uffici e le attività che prevedono una produzione abbastanza importante di etichette, il mercato offre un’ampia scelta di etichettatrici da tavolo capaci di sopportare ritmi di lavoro più intensi e continui.

A differenza delle precedenti, necessitano di una postazione stabile e non possono essere trasportate facilmente a causa delle dimensioni più ingombranti e del peso importante.

Il principale vantaggio di questi dispositivi è la capacità di stampare in breve tempo grandi quantità di etichette, con una larghezza che può raggiungere i 6,5 cm, permettendo di inserire anche immagini e caratteri più elaborati.

Di contro, però, necessitano di un software specifico (in genere fornito a corredo, ma ci sono anche modelli compatibili con i più comuni programmi di videoscrittura e grafica in commercio) e un device esterno (computer, tablet o altro dispositivo indipendente) per la realizzazione delle etichette, che dunque non possono essere create automaticamente con il solo utilizzo dell’etichettatrice.

L’alimentazione può avvenire sia tramite cavo sia attraverso una batteria agli ioni di litio ricaricabile, che però è ad appannaggio dei modelli di fascia più alta.

Entrambe le tipologie alloggiano al loro interno il materiale di consumo (ossia il nastro su cui verrà stampata l’etichetta) e sono munite di taglierina, manuale o automatica, per tagliare a misura le etichette a seconda della lunghezza necessaria per contenere tutte le informazioni che servono.

 

La tecnologia di stampa

Una volta stabilito quale etichettatrice comprare, occorre considerare la tecnica di stampa impiegata dal dispositivo.

La stragrande maggioranza dei modelli utilizzati in ambito lavorativo e domestico si basa su due differenti tecnologie che evitano l’uso dell’inchiostro per garantire maggiore efficienza e praticità d’uso.

La prima è la stampa termica diretta che, attraverso il calore prodotto da una testina posta all’interno del macchinario, scalda un apposito nastro termosensibile provocando una variazione di colore che corrisponderà al testo o all’immagine che si vuole stampare.

Questa tecnologia viene utilizzata soprattutto dai modelli desktop e determina una maggiore usura della testina a causa del contatto diretto con il materiale sensibile alle variazioni di temperatura.

Anche se si tratta di una componente che può essere facilmente sostituita, ha in genere un costo pari al 30% del valore dell’etichettatrice stessa e non rappresenta dunque un investimento di poco conto.

Inoltre, quando si sceglie un modello a stampa termica diretta, è necessario utilizzare una carta specifica, che può essere:

– non protetta, che è il tipo più economico e viene solitamente utilizzato per le etichette di breve durata (per esempio, per le spedizioni rapide o per la catalogazione temporanea di documenti);

– protetta, più costosa e caratterizzata da una qualità superiore che garantisce una leggibilità fino a sei mesi;

– sintetica, la tipologia più dispendiosa in assoluto ma capace di produrre etichette resistenti anche all’acqua, da utilizzare per le spedizioni aeree, marittime o comunque di una certa importanza.

A prescindere dal materiale scelto, va comunque ricordato che tutte le carte termiche temono l’esposizione prolungata ai raggi solari, che rendono illeggibile la stampa.

Le etichettatrici da tavolo di fascia medio-alta e alcuni modelli palmari utilizzano, invece, la stampa a trasferimento termico, un procedimento più complesso in cui la testina va a scaldare un nastro inchiostrato – detto ribbon – in modo che l’inchiostro sciolto venga trasferito sull’etichetta, componendo il testo o l’immagine che si vuole stampare.

Questa tecnica, oltre a preservare la durata della testina, permette di effettuare la stampa su diversi tipi di carta (liscia, patinata, lucida, ecc.) e materiali sintetici (come il poliestere, il polipropilene e il vinile), ottenendo così etichette più resistenti alla luce solare, all’umidità e ad altri potenziali danni.

 

Altri parametri da valutare

A seconda del design, della fascia di prezzo e della tecnologia impiegata, le etichettatrici possono offrire diverse caratteristiche di stampa, che andranno valutate in base alle proprie esigenze e possibilità di spesa.

Per esempio, chi deve stampare un gran numero di etichette al giorno, al momento dell’acquisto dovrà considerare la velocità di stampa del dispositivo, che viene solitamente misurata in numero di pezzi stampati al minuto o in millimetri al secondo.

Sempre in base alle esigenze interne all’ufficio, occorre considerare anche la risoluzione di stampa, che inciderà sulla qualità finale dell’etichetta. Questo parametro viene misurato in DPI (punti per pollice) oppure in PPI (pixel per pollice).

Per quanto riguarda invece le dimensioni delle etichette, le versioni palmari sono in grado di supportare una larghezza che in genere oscilla tra 1,2 e 1,9 cm, mentre le etichettatrici desktop possono raggiungere – e talvolta superare – i 6 cm. L’altezza, invece, è un valore più flessibile e dipende dal tipo di carta impiegata.

In ultimo, ma non per importanza, il fattore connettività: se il dispositivo viene inserito in un contesto lavorativo a uso di più dipendenti, il cavo USB ne consentirà l’utilizzo a un solo utente per volta, mentre la presenza del wi-fi o del bluetooth permette la contemporanea connessione a tutti gli operatori.

 

 

 

Come utilizzare un’etichettatrice

 

Se non avete mai usato un’etichettatrice prima d’ora, potreste trovare alcune funzioni un po’ confusionali, soprattutto se avete acquistato un modello professionale o top di gamma. In realtà, si tratta di dispositivi estremamente facili da usare e che richiedono davvero pochi passaggi per poter stampare etichette di qualità. Per aiutarvi in questo intento, di seguito trovate alcuni consigli pratici su come sfruttare al meglio il vostro nuovo acquisto.

La prima accensione

Una volta inserite le batterie o collegato il dispositivo alla presa di corrente, posizionate il nastro compatibile nell’apposito alloggiamento. Quindi, premete il pulsante di accensione e impostate la lingua (solo al primo utilizzo).

A seconda del modello, troverete una serie di tasti funzione indipendenti che vi permetteranno di creare delle bozze personalizzate con layout diversi in base alle preferenze o alle circostanze di utilizzo.

Inserite il testo digitando le lettere sulla tastiera e – laddove possibile – aggiungete cornici, simboli, immagini, codici a barre e altri elementi utili.

Terminate la bozza impostando lo stile e la dimensione dei caratteri e salvatela sulla memoria interna dell’apparecchio.

 

Impostare i giusti parametri

Prima di stampare le etichette è necessario impostare i valori di temperatura e velocità in funzione della composizione dei nastri di stampa e della complessità del disegno finale, così da ottenere i migliori risultati in termini di contrasto e definizione.

Questi parametri si possono regolare attraverso il driver dell’etichettatrice, nella scheda Preferenze di stampa, oppure – nei modelli più evoluti dotati di display e pannello di controllo – direttamente sul dispositivo nel menù di configurazione.

In fase di anteprima è bene verificare anche che i margini dell’etichetta siano compatibili con il ribbon in uso per non avere disegni tagliati, decentrati o con bordi irregolari. A questo punto non vi rimane altro da fare che premere il tasto dedicato e stampare le vostre etichette.

Alcuni consigli utili

Per concludere, vale la pena ricordare che una regolare manutenzione allungherà la vita della vostra etichettatrice e vi permetterà di ottenere etichette di qualità.

Dal momento che stiamo parlando di un apparecchio elettronico, va maneggiato con cura evitando cadute, urti e strappi violenti, e conservato in un luogo ben riparato dalla polvere e dall’umidità.

Si raccomanda, infine, di non esporre a lungo il dispositivo ai raggi diretti del sole, a fonti di calore e a temperature elevate per evitare di alterare o danneggiare irreparabilmente i nastri inchiostrati.

 

 

 

Domande Frequenti

 

A cosa serve l’etichettatrice?

Com’è facile intuire dal nome, le etichettatrici permettono di stampare delle etichette adesive da apporre su contenitori, documenti, pacchi da spedire e qualsiasi altro oggetto da catalogare, prezzare o archiviare.

Come funziona un’etichettatrice?

Per avere un’idea generale sul funzionamento di questi dispositivi possiamo immaginarli come delle comuni stampanti specializzate nella stampa di etichette, ma senza l’utilizzo di inchiostri né toner. Per usare l’etichettatrice, in genere, è necessario creare il layout al computer oppure digitare il testo direttamente sulla tastiera.

 

Dove comprare un’etichettatrice?

Nel caso delle etichettatrici professionali o per uso industriale dobbiamo necessariamente rivolgerci alle aziende produttrici o a società che progettano sistemi di automazione e gestione delle linee di produzione, magari specifiche per il nostro settore.

Per i modelli portatili o da tavolo, invece, abbiamo più scelta su dove acquistare la nostra stampante per etichette, a partire dai negozi di articoli per l’ufficio e cartotecnica, fino alle cartolerie e agli store online, che offrono una selezione molto vasta in termini di marche e modelli, spesso venduti a prezzi bassi e più convenienti.

 

Quanto costa un’etichettatrice?

Per l’acquisto di un’etichettatrice dobbiamo mettere in preventivo un investimento che va dai 20 Euro per le versioni portatili più economiche destinate agli utilizzi domestici e occasionali, ai 130 Euro per i modelli professionali progettati per uffici e negozi.

 

Si può collegare un’etichettatrice al PC?

Un aspetto spesso sottovalutato nella scelta della migliore etichettatrice è la connettività, ossia la possibilità di collegarla a dispositivi esterni come computer portatili, desktop e sistemi operativi per la creazione di etichette personalizzate.

Non tutti i modelli, infatti, offrono questa opzione, che andrebbe comunque considerata poiché permette di stampare in modo più rapido e semplice. È più difficile trovare questa funzione nelle palmari, mentre le etichettatrici desktop sono generalmente collegabili a ogni tipo di device tramite cavo USB o Bluetooth.

I modelli di fascia alta possono collegarsi al PC anche in Wi-Fi o mediante cavo Ethernet, quindi ideali negli uffici e nei contesti lavorativi in cui più persone devono usare la stampante contemporaneamente.

 

Si possono salvare le etichette già stampate nella memoria interna dell’etichettatrice?

Questa funzione non appartiene a tutti i modelli reperibili in commercio. Alcuni, infatti, permettono di salvare solo un certo numero di caratteri o solamente l’ultima etichetta stampata, mentre altri possono tenere in memoria fino a un massimo di dieci bozze.

Le etichettatrici industriali o professionali dotate di un software o di programmi specifici per la creazione delle etichette sono in grado di memorizzare tutti i progetti realizzati in precedenza, consentendo anche la stampa di codici a barre e caratteri speciali.

 

 

 

Categories
Dispositivi

Gli 8 migliori tablet ricondizionati del 2024

 

Tablet ricondizionati – Guida agli Acquisti, Opinioni e Comparazioni

Acquistare un tablet nuovo può essere economicamente impegnativo, perché non optare quindi per un dispositivo ricondizionato? Si tratta di apparecchi riparati e portati alle condizioni pari al nuovo che permettono un notevole risparmio.

Tra quelli che ci hanno convinto di più troviamo Samsung Galaxy Tab S2 T719 8 pollici, economico e affidabile, da portare sempre con sé per leggere o vedere film, seguito da Apple iPad 9,7 5th gen 32 GB, tablet di quinta generazione con display retina brillante e tutta la qualità costruttiva assicurata dalla casa con la mela morsicata.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Gli 8 migliori tablet ricondizionati – Classifica 2024

 

Abbiamo creato appositamente per voi una classifica dei migliori tablet ricondizionati del 2024, in modo da permettervi di scegliere consapevolmente il dispositivo che fa al caso vostro. Qualora dopo la lettura siate ancora indecisi su quale tablet ricondizionato comprare, vi invitiamo a dare un’occhiata anche alla nostra guida all’acquisto dei migliori tablet Android nuovi.

 

 

 

Tablet ricondizionati Samsung

 

1. Samsung Galaxy Tab S2 T719 8 pollici

 

Nella lista che abbiamo realizzato, il Samsung Galaxy Tab S2 T719, con schermo da 8 pollici, risulta il più economico, divenendo di fatto il miglior tablet ricondizionato per chi vuole spendere poco.

Dispone di una memoria interna di 32 GB, espandibile tramite l’utilizzo di una scheda SD, mentre per quanto riguarda il quantitativo di RAM ci si attesta su 3 GB, in linea con quanto offriva l’anno originale di produzione.

All’acquisto il tablet è fornito con la versione 7 di Android, che permette di gestire ancora bene browser internet, e-mail e giochi non eccessivamente recenti. Secondo gli utenti che hanno avuto modo di provarlo, è anche adatto per la lettura non troppo intensiva di eBook e la visione di contenuti multimediali tramite applicazioni di streaming video.

Per quanto riguarda le modalità di connessione a internet, potrete usufruire di collegamento Wi-Fi, per agganciarvi a quella casalinga, o inserire una scheda SIM per la rete dati.

 

Pro

Prezzo: Il tablet ricondizionato Samsung ha un costo competitivo, in grado di permettere agli utenti che vogliono spendere poco di dotarsi di un apparecchio in grado di eseguire semplici operazioni quotidiane.

Memoria espandibile: Se da un lato è vero che il tablet dispone di soli 32 GB di memoria interna, per chi volesse è possibile inserire una scheda SD per incrementare lo spazio.

Autonomia: Trattandosi di un prodotto ricondizionato, la batteria è stata sostituita e non c’è nulla da temere sotto il fronte della durata.

 

Contro

Sistema operativo: Il device è fermo ad Android 7 e difficilmente riuscirete a trovare aggiornamenti ufficiali che permettano di raggiungere le versioni più recenti.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

Tablet ricondizionati Apple

 

2. Apple iPad 9,7 5th gen 32 GB

 

Apple iPad di quinta generazione, con display retina da 9,7 pollici, è uno dei prodotti ricondizionati più venduti online e il motivo non è solo da ricercarsi nel costo contenuto ma anche nella sua affidabilità, tipica del sistema operativo iOS.

La memoria interna è da 32 GB, in grado di svolgere un buon lavoro per chi non ha moltissimi file da archiviare, inoltre l’autonomia è soddisfacente grazie alla batteria con efficienza superiore al 90%.

Gli utenti che possono trarre maggior beneficio dall’acquisto dell’iPad ricondizionato di quinta generazione sono quelli che devono farne un uso casalingo, magari per delle semplici videochiamate, per la visione di contenuti multimediali o per la navigazione internet non troppo intensiva.

Prima di effettuare l’acquisto, sottolineiamo alcune limitazioni, innanzitutto dispone di sola connessione Wi-Fi, non ha pertanto uno slot SIM, inoltre non è compatibile con i servizi Apple Pay poiché non dispone degli ultimi aggiornamenti iOS.

 

Pro

Prezzi bassi: Acquistare un tablet Apple richiede spesso un investimento notevole, chi non vuole spendere troppo però può comunque optare per un prodotto ricondizionato, come iPad di quinta generazione qui preso in esame.

Display: Si tratta di uno schermo retina da 9,7 pollici, brillante e dalla qualità elevata per avere una visione perfetta di contenuti multimediali tramite applicazioni come Netflix.

Batteria: L’efficienza è garantita oltre l’80%, per una durata complessiva di 10 ore circa. Un buon compresso trattandosi di un tablet ricondizionato dal costo ridotto.

 

Contro

Solo Wi-Fi: Il dispositivo può essere agganciato esclusivamente a una connessione casalinga, non dispone infatti di slot per inserire una SIM e utilizzare la rete dati.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

Tablet ricondizionati Microsoft

 

3. Microsoft Surface Pro 5

 

Tra le offerte Amazon di tablet ricondizionati possiamo trovare il Surface Pro 5, molto interessante, sia per il prezzo più contenuto sia per le caratteristiche tecniche. Tanto per cominciare si tratta di un modello convertibile, che si trasforma in PC o in tablet a seconda delle esigenze.

Dispone di memoria di archiviazione tramite SSD da ben 128 GB, processore Intel Core da 1 GHz e 4 GB di RAM, una configurazione più che adeguata sia per il lavoro (senza però avere eccessive aspetattive sulla rapidità di calcolo della Cpu) sia per lo svago.

Molto bello il display multi-touch da 12,3 pollici con risoluzione di 2.736×1.824 pixel, inoltre non mancano il Bluetooth, il Wi-Fi e una porta USB per agevolare la connettività con la rete e con altri dispositivi. Apprezzabile l’autonomia della batteria, che garantisce una dozzina di ore con un utilizzo standard (non molto intensivo) del tablet.

 

Pro

Prezzo: Il costo, trattandosi di un tablet ricondizionato, è molto vantaggioso, considerato che i dispositivi della famiglia Surface non sono esattamente a buon mercato.

Memoria: Quella interna è un’unità allo stato solido di 128 GB.

Autonomia: La durata della batteria è notevole, se per un dispositivo nuovo è superiore a 12 ore, per il tablet ricondizionato si aggira comunque intorno alle 10 ore.

 

Contro

Processore: Non nè il modello Surface più performante per quanto riguarda la Cpu, dunque valutate quali sono le vostre esigenze d’uso.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

Tablet ricondizionati Huawei

 

4. Huawei MatePad Tablet 10,4” 64 GB

 

MatePad, tablet Huawei con schermo da 10,4 pollici, è un tablet molto recente prodotto dalla compagnia nota soprattutto per i propri smartphone. Monta un ottimo processore a 7 nanometri della serie Kirin 810 e una CPU a otto core, dettagli che lo rendono scattante e veloce.

La memoria interna è superiore a quanto visto precedentemente, ovvero ben 64 GB, mentre la RAM è pari a 4 GB, in linea con quanto ci si aspetterebbe in questa fascia di prezzo.

Il costo, trattandosi di un tablet ricondizionato, è inferiore rispetto a quanto si spenderebbe acquistando il prodotto nuovo tuttavia vi sono alcune limitazioni legate all’uso di HMS al posto dei servizi Google, manca per esempio Google Drive in versione app, accessibile pertanto solo tramite browser web.

La riproduzione di contenuti multimediali non è delle migliori, nonostante le ottime caratteristiche hardware e un display Full HD, bisogna accontentarsi della risoluzione SD a causa della mancanza della certificazione Widevine, una limitazione non di poco conto per chi vuole utilizzare il tablet per vedere film e serie TV tramite Netflix.

 

Pro

Hardware: Sotto la scocca il MatePad nasconde componenti di pregevole fattura, come il processore a 7 nanometri Kirin 810 e 4 GB di RAM per eseguire operazioni in modo veloce e impeccabile.

Prezzo: Il costo, trattandosi di un dispositivo relativamente nuovo, è senz’altro intrigante, permettendo di acquistare un dispositivo high-end spendendo una cifra irrisoria.

 

Contro

Contenuti multimediali: Nonostante l’ottimo display che sembrerebbe fatto apposta per la visione di film, a causa della mancanza di certificazioni apposite è possibile raggiungere solo la qualità SD.

Servizi Google: Sebbene si possano aggirare alcune limitazioni, l’incompatibilità con i servizi del colosso statunitense si sente, un dettaglio che alcuni acquirenti non riescono a digerire.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

Tablet ricondizionati con Sim

 

5. Apple iPad 9,7 6th gen 32 GB

 

L’iPad di sesta generazione, uscito originariamente nel 2018, è nel 2024 ancora un prodotto valido e in grado di restituire un’esperienza di utilizzo piacevole e fluida.

L’acquisto è un po’ più impegnativo rispetto ad altre opzioni che abbiamo visto finora, tuttavia vale la pena investirci se volete un tablet affidabile, dotato di 32 GB di spazio di archiviazione e 2 GB di RAM.

Attenzione, il quantitativo potrebbe sembrare contenuto, tuttavia per quanto riguarda i prodotti della mela morsicata bisogna prendere in considerazione anche l’efficienza del sistema operativo iOS, e che li riesce a sfruttare al meglio.

Secondo i pareri dei consumatori, è una scelta interessante per chi vuole sfruttare il tablet per la visione di contenuti multimediali e la navigazione, attività rese piacevoli dal brillante e colorato display retina da 9,7 pollici. Ricordiamo che si tratta comunque di un prodotto ricondizionato, quindi non avrà accessori originali Apple o la scatola ufficiale dell’iPad.

 

Pro

Connessione: Il modello è dotato di modulo Wi-Fi, per connettersi a una rete casalinga, e di slot per scheda SIM, supportando quindi anche il 4G.

Display: Come da tradizione per i dispositivi Apple, anche in questo caso è un retina, con una qualità superiore alla media, perfetto per la visione di contenuti multimediali.

Appunti: Acquistando anche una penna per scrivere su tablet, il dispositivo è ottimo per prendere appunti o anche disegnare.

 

Contro

Accessori: Quelli inclusi non sono originali e il tablet non arriva nella scatola ufficiale, un limite comune però a tutti i prodotti ricondizionati.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

Tablet ricondizionati Mini

 

6. Apple iPad Mini 4 7,9” 128 GB

 

Tra gli iPad ricondizionati venduti online, quello Mini ha un display molto compatto, la cui grandezza si attesta su 7,9 pollici, rivelandosi comodo da portare sempre con sé, riducendo al minimo l’ingombro.

Se effettuiamo una comparazione con gli altri dispositivi, inoltre, notiamo che dispone di ben 128 GB di memoria interna, più che sufficienti per l’archiviazione di file e immagini senza doversi preoccupare di problemi di spazio.

Una delle limitazioni che abbiamo in questo caso è relativa alla connessione, può infatti agganciarsi solo a reti Wi-Fi non avendo uno slot per la SIM. Inoltre, la versione iOS di cui dispone, avendo ormai più di qualche anno alle spalle, potrebbe rivelarsi un po’ più lenta rispetto a quella dei prodotti più recenti.

Se avete esigenze specifiche, allora iPad Mini 4 potrebbe non essere adatto a voi, si rivela interessante principalmente per chi deve farne un uso blando, come navigazione o visione di contenuti multimediali.

 

Pro

Display: Pur non essendo grande, si rivela comunque molto piacevole da utilizzare per la visione di film e serie TV tramite applicazioni dedicate.

Compatto: Il fattore di forma è importante per gli utenti che vogliono portarlo con sé, il display da 7,9 pollici permette di inserirlo in borsa o nello zaino molto facilmente.

Memoria: Con uno spazio di archiviazione da 128 GB non dovrete preoccuparvi di aver installato troppe applicazioni o scaricato troppi file.

 

Contro

Software: La versione iOS è un po’ datata, quindi è possibile che gli utenti vadano incontro a qualche rallentamento che nulla ha a che vedere con l’ambito hardware.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

Tablet ricondizionati 10 pollici

 

7. Apple iPad Air 5th gen 10,9 64 GB

 

Chi non vuole scendere a compromessi e preferisce acquistare un Apple iPad ricondizionato ma nuovo in termini di prima commercializzazione sul mercato, può puntare su questo Air di quinta generazione del 2020.

Il display da 10,9 pollici è un Liquid Retina, tra i migliori prodotti dall’azienda di Cupertino, buono anche lo spazio di archiviazione di 64 GB e il peso, inferiore a 500 grammi, per portarlo facilmente ovunque andiate.

Per quanto concerne la connettività, dispone di solo modulo Wi-Fi, manca lo slot per la SIM che darebbe accesso a rete dati 4G e 5G. L’unico fattore limitante, come riportato da alcuni consumatori che hanno avuto modo di acquistare e testare il dispositivo, è dato dall’inclusione nella confezione di un cavo di ricarica di scarsa qualità, prendete dunque in considerazione la necessità di sostituirlo con uno ufficiale.

Per vedere il prezzo d’acquisto e decidere eventualmente di completare la transazione online, potete cliccare direttamente sul link sottostante.

 

Pro

Leggero: Gli iPad Air sono tra i più comodi da infilare in borsa o nello zaino e da avere sempre con sé, grazie al loro peso contenuto che in questo caso non raggiunge i 500 grammi.

Memoria: Mette a disposizione 64 GB di spazio di archiviazione, per salvare immagini, file e video importanti senza grosse limitazioni.

 

Contro

Accessori: Quelli forniti con il prodotto ricondizionato sono di bassa qualità, pertanto potrebbe essere necessario sostituirli per sfruttare al meglio il dispositivo.

Prezzo: Il costo, pur trattandosi di un ricondizionato, è un po’ elevato, soprattutto se consideriamo che non è fornito con accessori o confezione originali.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

Tablet ricondizionati resistenti

 

8. Dell Latitude Rugged Tablet 7202

 

Il tablet ricondizionato di Dell è un’offerta interessante per chi ha la necessità di disporre di un prodotto estremamente resistente, perché lo utilizza in situazioni in cui è a rischio caduta o che può facilmente essere soggetto a urti o graffi.

Incapsulato in una custodia rugged, è pensato per resistere anche alla polvere o all’acqua, con standard IP65. Ecco perché si propone come la scelta giusta di chi lo deve, per esempio, utilizzare in cantiere.

Dal punto di vista della dotazione hardware e software si fa decisamente rispettare. Animato da Windows 11, vanta un processore Intel Core M-5Y71 con una frequenza fino a 2,90GHz, memoria RAM da 8 GB LPDDR3 e spazio di archiviazione da 120GB su SSD. Lo schermo ha dimensioni di 11,6″ (con risoluzione di 1.366×768 pixel) ed è in grado di riconoscere il tocco anche nel caso si portino i guanti.

Per quel che riguarda la connettività, oltre al Wi-Fi ci sono lo slot per Sim 4G, il Bluetooth 4.0 e l’NFC. Da non dimenticare: sensore di impronte digitali, doppia fotocamera, slot per microSD e uscita Mini HDMI.

 

Pro

In cantiere: Un tablet per usi professionali, in modo particolare in quelle situazioni in cui il dispositivo rischia di cadere o di venire a contatto con polvere e acqua.

Memoria: Quella interna è essere da 120 GB, quella RAM è di 8 GB a supporto di un processore Intel Core.

Connettività: Non manca praticamente nulla, compresi NFC e Bluetooth 4.0.

 

Contro

Prezzo: Anche in versione ricondizionata, questo tablet resta un acquisto non alla portata di tutte le tasche.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

 

Come scegliere i migliori tablet ricondizionati

 

Se anche dopo aver letto le nostre esaustive recensioni siete ancora indecisi e non sapete come scegliere un buon tablet ricondizionato, allora vi invitiamo a leggere i seguenti paragrafi, riuscirete così a capire quali sono i fattori fondamentali da prendere in considerazione prima di effettuare l’acquisto.

Destinazione d’uso

Sia che stiate acquistando un tablet nuovo di zecca o un ricondizionato, l’elemento più importante di cui essere consci è proprio l’utilizzo che ne farete. Ponetevi dunque questa domanda: “perché acquisto un tablet?”. Se la risposta non vi sovviene, allora probabilmente non avete davvero bisogno del dispositivo, pertanto potrete scegliere tranquillamente un apparecchio a basso costo che vi permetta di testare con mano le funzionalità di questi gingilli.

In realtà le possibilità di utilizzo dei tablet sono svariate, possono essere sfruttati per la lettura di eBook, come riproduttori multimediali di musica e video, per prendere appunti ma anche per il disegno digitale. Naturalmente non tutti i tablet però possono svolgere tutte queste attività in modo eccellente e vi sono delle differenze sostanziali tra i modelli, dettagli che cercheremo di chiarire immediatamente.

 

Display

Lo schermo è importante, non solo per la risoluzione massima, che permette quindi di vedere i contenuti multimediali al meglio, ma anche per le dimensioni stesse. Un tablet con schermo piccolo sarà compatto e facile da portare sempre con sé ma si rivelerà anche meno piacevole per gustarsi un bel film, quindi se volete usarlo come riproduttore multimediale è meglio optare per quelli con risoluzione Full HD o superiori e con grandezza maggiore di 9 pollici. I tablet da 7 pollici sono preferibili per prendere appunti, leggere o navigare.

 

Connessione

Un tablet che non può collegarsi a internet ha funzionalità limitate, per questo l’altro fattore di cui tener conto è la possibilità di connettersi in qualsiasi momento. Alcuni dispositivi sul mercato non dispongono di tutte le tipologia di connessione e potrebbero infatti essere dotati del solo supporto al Wi-Fi, limitando di fatto la vostra capacità di accedere a internet. Chi usa principalmente il tablet in casa non ha di che preoccuparsi ma se intendete portarlo con voi e navigare mentre siete su un mezzo di trasporto, allora dovreste preferire i prodotti con slot per la scheda SIM, che supportino la connessione 4G/LTE o addirittura il 5G.

 

Spazio di archiviazione

Ovvero la memoria interna del dispositivo, espressa in gigabyte (abbreviato GB) e che può essere da 16, 32, 64, 128 e così via. Questo fattore influisce notevolmente sul prezzo, soprattutto se la memoria non è espandibile tramite schede micro SD da inserire in un apposito slot. Scegliete con attenzione in base alle vostre esigenze di utilizzo, se installate molte applicazioni, scaricate file e archiviate immagini e video, allora avrete bisogno di molto spazio, in caso contrario se sfruttate poche app e utilizzate principalmente programmi di streaming, potrete anche risparmiare qualcosa scegliendo tablet ricondizionati con una memoria interna esigua.

Sistema operativo

Potrebbe sembrare irrilevante ma esistono enormi differenze tra l’OS sviluppato da Google, Android, e quello di Apple, ovvero iOS. La prima sta nella disponibilità di applicazioni, alcune esclusive per l’uno o l’altro sistema operativo, inoltre anche le possibilità di personalizzazione e configurazione sono più limitate sul sistema Apple. C’è però chi preferisce l’affidabilità alla customizzazione, dove iOS è ancora imbattuto. Quando si opta per un prodotto ricondizionato, c’è comunque il rischio di imbattersi in un apparecchio non più supportato dagli aggiornamenti e che quindi, col tempo, continuerà a divenire obsoleto, un problema da non sottovalutare se non volete ritrovarvi comunque a sostituire l’apparecchio in tempi più o meno brevi.

Queste sono tutte le caratteristiche più importanti da prendere in considerazione nella scelta di un tablet ricondizionato, non lasciatevi quindi convincere solo da un prezzo basso, ma tenete conto anche della data di commercializzazione del dispositivo e ricordate di tenere ben presente la destinazione di utilizzo.

 

 

 

Come usare un tablet ricondizionato

 

I prezzi dell’elettronica di consumo sono molto variabili, si passa infatti da poche centinaia di euro a svariate migliaia, in base alla novità del prodotto, le caratteristiche hardware e naturalmente anche il brand. I modelli si avvicendano molto velocemente e in un anno è possibile talvolta assistere al lancio di decine di nuovi smartphone e tablet, innescando quindi un processo di acquisto dell’ultimissimo gadget a discapito del vecchio, che viene quindi riposto in un cassetto o addirittura gettato via. Un tempo, l’elettronica veniva riparata per garantire così ai dispositivi una seconda vita, procedimento che sta tornando in voga negli ultimi anni. I prodotti definiti “ricondizionati” sono sempre di più e gli utenti hanno iniziato a fidarsi di più delle compagnie che eseguono le riparazioni.

Acquistando un tablet ricondizionato è possibile risparmiare centinaia di euro, portandosi a casa un apparecchio relativamente nuovo e perfettamente funzionante. Quando ricevete il vostro prodotto, non dovrete eseguire operazioni particolarmente complesse e sarà proprio come mettere in funzione un tablet nuovo di zecca poiché sarà stato riportato alle impostazioni di fabbrica. Dopo un ciclo di ricarica iniziale, che porterà la batteria alla carica massima, potrete scollegare il tablet dal cavo e accenderlo tramite la pressione del pulsante relativo. Seguendo la procedura guidata, vi verrà immediatamente chiesto di collegare il tablet a una rete Wi-Fi o, se dispone di slot per la SIM, a una rete dati 4G o 5G. Le informazioni per il Wi-Fi potete trovarle sullo sticker al di sotto del modem casalingo, mentre per la rete dati, trattandosi di una connessione a consumo, non dovrete inserire alcun tipo di credenziale. Qualora si tratti di un dispositivo con sistema operativo Android, dovrete inserire i dati di accesso dell’account Google, se invece disponete di un tablet Apple con iOS, dovrete inserire i dati con cui vi siete registrati per accedere ai servizi della mela morsicata. Dopo aver completato la procedura guidata avrete completo accesso alle funzionalità del tablet.

L’autonomia potrebbe essere leggermente inferiore rispetto a quella di un prodotto nuovo di zecca, normalmente i tablet ricondizionati sono venduti con una capacità della batteria superiore all’80%, una perdita prestazionale del 10% circa è quindi da mettere in conto. Se un tablet nuovo ha una durata di 12 ore, potrete aspettarvi un’autonomia di 10 ore circa, un compromesso tutto sommato accettabile.

 

 

 

Domande frequenti

 

Cosa vuol dire tablet ricondizionati?

Il termine ricondizionato è divenuto di uso comune quando si parla di dispositivi elettronici come smartphone, tablet e computer di seconda mano che hanno subito un controllo qualità, con eventuale sostituzione di componenti non più funzionanti per poter essere immessi nuovamente sul mercato. Per esempio, un iPad usato con display rotto, per poter essere venduto come ricondizionato deve essere rimesso a nuovo ed essere completamente funzionante. Esistono comunque determinati dettagli di cui essere a conoscenza, per esempio viene definito ricondizionato un dispositivo che non ha imperfezioni estetiche immediatamente visibili a una distanza di 30 centimetri, pertanto la scocca potrebbe comunque presentare piccoli graffi o parti leggermente scolorite, si tratta infatti di imperfezioni che non incidono sulla capacità di funzionamento.

I tablet ricondizionati hanno accessori originali?

Come chiaramente indicato nella descrizione dei dispositivi ricondizionati, i tablet facenti parte di questa categoria non sono venduti con accessori originali, troverete invece cavi di ricarica generici e compatibili, inoltre nella maggior parte dei casi non è garantito l’invio con la confezione originale. Ciò non esclude però che siano coperti da garanzia e l’utente, qualora dovesse riscontrare difetti di funzionamento può procedere con la sostituzione o il rimborso entro un anno dall’acquisto.

 

I tablet ricondizionati sono riparati con pezzi originali?

Nella maggior parte dei casi, i pezzi utilizzati per la riparazione dei tablet ricondizionati sono originali (definiti OEM, acronimo che sta per Original Equipment Manufacturer), tuttavia potrebbero esservi casi in cui questi non siano più reperibili o fuori fabbricazione. Qualora ciò dovesse verificarsi, vengono sfruttati quelli compatibili ma con le stesse specifiche degli originali. Non dovrete dunque preoccuparvi di ritrovarvi con un apparecchio dalle caratteristiche inferiori rispetto a quelle dello stesso prodotto nuovo.

 

Quanto dura la batteria di un tablet ricondizionato?

L’autonomia è forse il dettaglio che preoccupa maggiormente i consumatori, soprattutto se consideriamo che dispositivi elettronici usati vedono un calo prestazionale notevole già dopo uno o due anni di utilizzo. Tutti i prodotti ricondizionati sono dotati di batteria con una capacità superiore all’80%, quindi sono opportunamente testati e non avrete problemi notevoli dal punto di vista dell’autonomia.

 

Le certificazioni di impermeabilità sono valide?

Per poter essere ricondizionati, spesso i tablet devono essere smontati e riassemblati con componenti nuovi, pertanto certificazioni come IP54 o IP67 non possono più essere garantite. Se un tablet era originariamente waterproof, quindi, quando verrà acquistato come ricondizionato il funzionamento non potrà più essere garantito dopo un’immersione in acqua.

 

 

Categories
Computer e accessori

Come salvare le chat e le conversazioni Whatsapp su PC

 

Ogni tanto può tornare comodo salvare conversazioni Whatsapp importanti sul proprio PC, per farlo non dovrete fare altro che seguire dei semplici passaggi. 

 

Ormai l’app di messaggistica Whatsapp ha quasi del tutto sostituito i vecchi SMS, diventando il principale tramite per tutte le conversazioni testuali della nostra vita. Non solo Whatsapp viene usata per le conversazioni con i nostri cari, ma spesso anche per quelle professionali. La possibilità di creare facilmente chat di gruppo rende Whatsapp un’app estremamente utile anche per condividere contenuti multimediali come video e fotografie. 

Probabilmente anche voi avrete almeno due o tre gruppi Whatsapp che usate per organizzare serate con gli amici, condividere foto con la famiglia e scambiarvi opinioni su vari argomenti. Certo, il mercato non è privo di concorrenti, basta pensare a Telegram, altra app di messaggistica gratuita molto apprezzata sebbene meno conosciuta. Come Whatsapp, anche Telegram permette di creare conversazioni di gruppo e per molti utenti si rivela più leggera da usare. Messanger di Facebook è un’altra app molto famosa, sebbene la sua interfaccia non sia proprio delle migliori sia su PC sia su dispositivi portatili, in quanto decisamente ‘pesante’. Whatsapp resta quindi l’app di messaggistica più conosciuta, nonché utilizzata. 

Se usate Whatsapp anche per lavoro o per conversazioni importanti, potreste voler salvare le vostre chat in modo da tenere tutto in un archivio. Su Whatsapp infatti non sempre è possibile trovare messaggi e parti di conversazioni molto datate, per questo è bene sapere come effettuare il backup della chat. 

Come fare il backup di Whatsapp

Il backup di Whatsapp torna molto utile anche in caso di furto o smarrimento del vostro smartphone. Per farlo non dovrete fare altro che entrare nelle impostazioni di Whatsapp e andare alla voce ‘Backup delle chat’. Qui troverete la voce Esegui Backup che potrete selezionare in modo da creare il backup delle conversazioni e dei media correlati su Google Drive. Così facendo potrete ripristinare le vostre chat sul vostro smartphone o su altri dispositivi, molto utile nel caso cambiate telefono, ma non volete perdere le chat importanti. Per il ripristino, basta associare al numero di telefono il vostro account Google, in modo da permettere a Whatsapp di scaricare il backup delle chat. Questo metodo però, presenta anche uno svantaggio, ovvero l’impossibilità di scegliere la data delle chat da salvare. Potrete solo scegliere la frequenza del backup (quotidiana, settimanale o mensile), tenendo sempre presente che lo spazio di archiviazione per il backup è comunque limitato, specialmente se volete salvare video e chat. 

 

Whatsapp: backup su PC

Quello sopra descritto è il sistema base per salvare le conversazioni Whatsapp. Oltre al backup di Whatsapp su Android potrete esportare le chat Whatsapp anche su PC.

Se preferite salvare le vostre chat sul PC o sul computer portatile, allora dovrete seguire una procedura diversa. Fondamentalmente salvare la chat di Whatsapp una conversazione alla volta, inviandole al vostro indirizzo e-mail, in modo da conservare il backup su PC e visualizzare i messaggi e i contenuti multimediali senza dover usare la chat Whatsapp. Prima di tutto, occorre comunque usare uno smartphone e accedere all’app Whatsapp. Da qui dovrete selezionare il tasto con i puntini di sospensione in verticale, situato in alto a destra della schermata. Da qui entrate nelle Impostazioni e nella voce Chat, poi andate nelle Cronologia chat e selezionate Esporta chat di Whatsapp

Da qui potrete selezionare una conversazione da salvare con o senza i file multimediali. Una volta fatto, Whatsapp creerà il file con la chat e vi chiederà di usare il programma e-mail (solitamente Gmail) in modo da poter inviare l’allegato. Inserite il vostro indirizzo e-mail e premete invia. 

Andando nella vostra e-mail, troverete il messaggio contenente il file della chat che potrete aprire per trovare i contenuti testuali e multimediali. 

 

Come usare Whatsapp su PC

Come avete visto, fare il backup di Whatsapp è davvero facile. 

Sapete che potete usare Whatsapp comodamente sul vostro PC? Per farlo potrete usare due metodi diversi: Whatsapp Web tramite il browser e l’apposito programma Whatsapp. Tenete conto che per il backup della chat dovrete necessariamente usare il vostro smartphone, in quanto per poter usare Whatsapp su PC dovrete comunque effettuare un collegamento al vostro smartphone tramite QRCode. 

Come fare? Semplice, andando sulla pagina web di Whatsapp non dovrete fare altro che cliccare su Whatsapp Web. Qui troverete un QRCode e vi verrà chiesto di scansionarlo con il vostro smartphone, usando l’app Whatsapp. Prendete lo smartphone e aprite Whatsapp, premete sui puntini di sospensione in alto a destra e selezionate Dispositivi Collegati. Una volta arrivati su questa schermata cliccate su Collega Dispositivo e scansionate il QR Code sullo schermo. 

Dopo qualche secondo il vostro smartphone si collegherà a Whatsapp Web, permettendovi di vedere le conversazioni sullo sc

hermo del PC o del laptop e di scrivere usando la tastiera. Questo metodo è molto utile per scrivere messaggi più velocemente, o magari se utilizzate whatsapp per lavorare e preferite usarlo su PC in modo da poter scambiare file facilmente. 

Lo stesso metodo si può usare scaricando il software Whatsapp, sempre andando sulla pagina web di Whatsapp. Selezionate Scarica e scegliete la versione giusta per il vostro sistema operativo. Una volta scaricata, non dovrete fare altro che installare il programma e collegare il vostro smartphone tramite il codice QRCode, proprio come illustrato nei paragrafi precedenti. Ricordate che usando Whatsapp su PC le vostre conversazioni saranno visibili a tutto schermo, quindi occhio alla privacy! 

 

 

Categories
Computer e accessori

La guida passo a passo per formattare un hard disk esterno per Windows o Mac

 

Se avete comprato un nuovo hard disk esterno o dovete usarne uno vecchio per il backup, allora potreste voler sapere come fare a formattarlo. 

 

L’hard disk esterno è una soluzione ideale per poter effettuare il backup del sistema operativo, salvare documenti importanti o semplicemente archiviare file multimediali senza occupare la memoria del PC o laptop. Gli hard disk e gli SSD esterni si comportano proprio come quelli contenuti nei computer, quindi è possibile cancellare file o addirittura formattarli del tutto. 

Quando un hard disk esterno comincia a dare segni di cedimento e rallentare nei caricamenti, probabilmente è arrivato il momento di liberare un po’ di spazio. Occupare quasi tutta la memoria di un hard disk o di un SSD non è mai una buona idea, in quanto si andranno ad inficiare le performance di lettura e scrittura. Di norma è bene lasciare almeno un quarto di memoria libera, ad esempio su un hard disk esterno da 1 TB è preferibile tenersi almeno 100 o 200 gb di spazio libero. 

La formattazione di un hard disk esterno ovviamente prevede l’eliminazione di tutti i file contenuti, quindi potete decidere di salvare i file importanti sul PC, magari creando una cartella apposita e chiamarla ‘Hard disk esterno’. Così facendo potrete trovare subito tutti i file desiderati e spostarli nuovamente nell’hard disk appena completerete la formattazione. 

Formattare un hard disk esterno è molto semplice, prima però è necessario conoscere le due principali tipologie di File System, in quanto il sistema operativo ci chiederà quale usare prima di avviare la formattazione. Fondamentalmente le più usate sono FAT32 e NTFS. FAT32 viene usata con chiavette USB e hard disk, in quanto si rivela compatibile con la maggior parte dei dispositivi come Smart TV, lettori DVD e console di gioco. Non vi consigliamo di scegliere questa impostazione per il vostro hard disk esterno, in quanto non permette di archiviare file più grandi di 4 GB. 

Meglio optare per il sistema NTFS, ovvero quella predefinita per formattare Windows 10 e le versioni precedenti, in quanto non ha alcun limite sulla dimensione dei file da installare. Tenete conto però che formattando l’hard disk e scegliendo la NTFS, diminuirete la compatibilità con gli altri dispositivi. In linea di massima, se dovete usare il vostro hard disk esterno solo con il vostro PC o laptop, in modo da archiviare file di grandi dimensioni, allora è meglio scegliere NTFS. Se invece volete usare l’hard disk esterno con il vostro Smart TV, in modo da vedere film o immagini, allora optate per la partizione FAT32. 

In alternativa potete scegliere il sistema ExFAT che si rivela compatibile come FAT32, senza però i suoi stessi limiti di archiviazione. Attenzione però, perché il sistema ExFAT funziona solo con le versioni recenti di Windows e con OS X per Mac.

 

Hard disk esterno: formattare su PC Windows 10

Per formattare il vostro hard disk esterno dovrete prima di tutto collegarlo al vostro PC e attendere che il sistema operativo lo riconosca. In seguito andate su Esplora Risorse e cercate l’icona dell’hard disk esterno (solitamente riporta il nome della marca del prodotto). Cliccate con il destro per far apparire la lista di opzioni e scegliete la voce ‘’Formatta…’’. 

A questo punto, il sistema operativo vi chiederà quale File System usare, quindi potrete scegliere tra quelli illustrati nei paragrafi precedenti, tenendo sempre conto delle vostre esigenze. Potete anche decidere il nome dell’hard disk che verrà visualizzato, digitandolo sotto Etichetta di Volume. Ora, mettendo la spunta su ‘’Formattazione Veloce’’ potrete risparmiare tempo ed eliminare i file contenuti nell’hard disk. Questa opzione risulta molto comoda, ma impedisce al sistema operativo di eseguire un controllo sull’integrità del disco e di scoprire se ci sono settori danneggiati. Se il vostro hard disk esterno è diventato molto lento, vi consigliamo di non usare la formattazione veloce, così farete una verifica più approfondita. 

La formattazione può richiedere diversi minuti, quindi dovrete pazientare un po’. Durante il processo di formattazione è meglio non usare il PC per altre attività, in modo da non compromettere l’operazione. La procedura si può usare anche per formattare PC Windows 7 e gli hard disk esterni.

 

Hard disk: Formattazione su Mac OS X

Se possedete un Mac, dovrete seguire una procedura molto simile a quella usata per Windows, ma con le dovute differenze. Il sistema operativo OS X dispone di una particolare applicazione chiamata Utility Disco, usata proprio per gestire i dischi e le partizione. Accedete alla cartella Altro contenuta nel Launchpad, poi entrate nella cartella Utility e in seguito in Utility Disco. Una volta avviata l’applicazione troverete una pratica lista degli hard disk, nella quale dovrebbe apparire anche quello esterno se collegato. Selezionate l’hard disk esterno e poi cliccate su Inizializza, scegliete il file system e digitate il nome che preferite, poi avviate il processo per formattare su Mac.

Come avete visto, formattare un hard disk esterno per Windows e Mac è molto semplice. Se vi state chiedendo come formattare un PC, ebbene la procedura è la stessa, con l’unica differenza che dovrete assicurarvi di avere il backup dei file, in quanto una volta formattata la memoria interna perderete tutti i dati e dovrete installare nuovamente il sistema operativo. In questo modo potrete sia formattare hard disk su Mac sia resettare il Mac

 

 

 

Categories
Computer e accessori

Come eseguire il backup dei dati (anche dell’iPhone) su un hard disk esterno

 

Scopriamo come salvare file importanti su un hard disk esterno o SSD e come effettuare l’intero backup del sistema su PC e smartphone.

 

Effettuare il backup dei file  su una memoria esterna è una procedura indispensabile se volete formattare il vostro hard disk o se magari avete deciso di passare ad un più veloce SSD. In ogni caso, se avete file importanti sul vostro computer è sempre meglio fare un backup ogni tanto, a maggior ragione nel caso il vostro PC portatile sia molto datato. 

I laptop dopo un po’ vanno cambiati, specialmente quelli di vecchia data che dopo qualche anno cominciano a dare segni di cedimento. Non potendo sostituire i componenti interni, vanno sostituiti con modelli nuovi. Con il progredire della tecnologia, al giorno d’oggi i laptop sono molto più resistenti e durevoli rispetto a diversi anni fa, ma in ogni caso la manutenzione dell’hardware è decisamente più difficile da effettuare rispetto ad un PC desktop. Su questi ultimi spesso basta cambiare qualche componente per risolvere vari problemi, specialmente se questi all’hard disk. 

In linea di massima, gli hard disk sono ormai una tecnologia abbastanza superata, in quanto sul mercato si possono trovare le memorie a stato solido (solid state drive) conosciute anche come SSD. Queste si rivelano molto più rapide sia nella scrittura sia nella lettura dei file, cosa che si traduce in caricamenti veloci sia del sistema operativo sia dei vari programmi e giochi.

Ma cosa potete fare per salvare i contenuti del vostro hard disk prima di cambiare laptop? L’unica soluzione possibile è effettuare il backup del PC su un hard disk esterno o SSD. Vediamo come.

Backup su hard disk esterno manuale

In generale il backup si effettua per non perdere i dati del computer. Se volete salvare file importanti come fotografie, video, documenti e altri media, allora potrete effettuare un backup manuale. Il backup su Windows 10 è abbastanza semplice, in quanto il sistema operativo permette di effettuarlo senza usare alcun programma. Prima di tutto collegate l’hard disk esterno al vostro laptop tramite USB e controllate che funzioni correttamente, magari copiando-incollando un singolo file. Ora, se avete i vostri file divisi in modo ordinato per cartelle, potete copiarle nell’hard disk esterno usando l’apposito comando Copia e in seguito Incolla., oppure con le hotkeys Ctrl C (copia) e Ctrl V (incolla). 

Tenete sempre conto dello spazio disponibile sull’hard disk o SSD esterno, se dovete spostare molti file, vi suggeriamo di acquistare un modello da almeno 1 terabyte. Il prezzo degli hard disk esterni di questa dimensione è ormai molto basso, mentre per gli SSD dovrete spendere un po’ di più, venendo ripagati però da una velocità maggiore.

 

Come fare il backup usando programmi specifici

Se non avete tempo di cercare tutti i file da salvare e avete ancora le idee confuse su come si fa il backup, allora potete facilitarvi la vita usando un pratico software per il backup. Uno dei più conosciuti e apprezzati è Todo Backup, compatibile sia con sistemi Windows sia macOS. 

Come funziona? Molto semplice, Todo Backup consente di creare una copia di tutti i file contenuti sul vostro computer in modo da poterli trasferire facilmente su hard disk e SSD esterni. Sulla pagina web del software troverete la versione gratuita per Windows o macOS. Scegliete quella giusta per il vostro sistema operativo e una volta terminato il download del file tb_free.exe , procedete con l’installazione.

Fatto questo, dovrete avviare il programma cliccando due volte sulla sua icona situata sul vostro desktop. Noterete subito che Todo Backup è un programma davvero facile da usare, grazie alla sua interfaccia intuitiva. Cliccando su ‘Backup sistema’ il software creerà automaticamente il backup dei file. Potete effettuare il backup dei dati dell’intero disco o di una singola partizione, in modo da poter salvare i file desiderati. Potete anche visualizzare il contenuto del backup, oppure creare un disco di avvio del sistema operativo, molto utile nel caso vogliate formattare. 

 

Come fare il Backup su smartphone

In linea di massima, gli smartphone Android e iOS dispongono della funzione per il backup automatico dei file. Non è possibile effettuare il backup iPhone su hard disk esterno direttamente, così come su Android. Dovrete infatti passare attraverso una procedura particolare. Quella per il salvataggio dei dati è solitamente attiva di default. Se questa funzione non è abilitata, dovrete attivarla manualmente andando nelle Impostazioni di Android e in seguito alla voce Account. Se non avete l’Account Google dovrete crearne uno, pigiando su Aggiungi Account. In seguito dovete controllare che tutte le voci del backup (Chrome, Contatti, App etc.) siano attive.

Attenzione però, perché Android effettuerà il backup solo dei dati, mentre per i file multimediali come foto, video e musica dovrete necessariamente usare il vostro PC. Collegando lo smartphone al PC, selezionate l’opzione che vi permette di navigare le cartelle e trovate quelle relative ai file multimediali. Potrete copiare le intere cartelle sul vostro PC in modo da salvarle. I dispositivi Android dispongono anche del servizio Google Foto, ideale per salvare automaticamente foto e video. 

Su iOS il sistema di backup è molto simile a quello di Android, con un Cloud di 5 GB che vi consente di salvare la copia dei dati. Come per Android, anche gli smartphone iOS richiedono un account, in questo caso ID Apple che potrete creare gratuitamente nel caso non l’abbiate mai fatto.

Per foto e video, anche su dispositivi iOS, potrete usare Google Foto, oppure salvarli sul vostro PC utilizzando diverse app o programmi ad hoc. 

 

 

Categories
Ufficio e accessori

Le 5 migliori app per scansionare gratis i qr code

 

I QR code sono largamente usati da ristoranti, bar, servizi pubblici e tanto altro. Per questo è bene avere a disposizione delle buone app per scansionare i codici. 

 

Di questi tempi vi sarà capitato almeno una volta di andare a mangiare fuori e di non avere a disposizione il menù, sostituito da un codice QR posto sul tavolo da scansionare con il vostro smartphone. Si tratta di un metodo che i ristoratori sono stati costretti a usare a causa della pandemia scatenata dal Covid-19, per la quale risulta più sicuro limitare i contatti con oggetti toccati da altre persone. 

Allo stesso modo, il QR Code viene usato per poter scansionare e verificare il Green Pass e il conseguente Super Green Pass, per questo vengono usate app specifiche per poter effettuare controlli veloci. 

In generale gli smartphone dispongono di un sistema nativo per la scansione di questi codici che avviene tramite la fotocamera, ovvero il Cam Scan. Sui dispositivi iOS e Android è sufficiente inquadrare il QR Code con la fotocamera e in seguito selezionare la notifica con il link che apparirà dopo la scansione. In alcuni casi è necessario attivare la Scansione dei Codici QR attraverso le impostazioni della Fotocamera, mentre con alcuni smartphone Android dovrete prima scattare una fotografia del QR code e in seguito selezionare l’opzione per la scansione, proprio come se il vostro telefono fosse un piccolo scanner portatile

Ricordate che il sistema integrato è disponibile solo con le versioni aggiornate dei sistemi operativi Android e iOS, quindi nel caso controllate gli aggiornamenti dalle impostazioni del vostro smartphone. 

 

App per scansionare QR Code

Il sistema di scansione nativo degli smartphone Android e iOS, sebbene molto utile, si rivela poco pratico se dovete effettuare scansioni veloci. Per questo è preferibile avvalersi di alcune pratiche app gratuite per smartphone. Le seguenti app sfruttano lo scanner delle foto per la lettura dei codici QR, vediamo quali sono le più utili. 

QR Code Reader 

La migliore app scanner QR Code per dispositivi Android, permette di scansionare rapidamente i codici attraverso la fotocamera. Dovrete consentire all’app di accedere alla fotocamera, dopodichè non dovrete fare altro che inquadrare il codice QR Code da scansionare, centrando l’immagine aiutandovi con il simbolo a croce. Potete anche regolare lo zoom, utile nel caso il QR code sia di dimensioni ridotte. A scansione avvenuta, l’app vi presenterà un link da copiare sul browser per visualizzare il contenuto, cosa che potete fare automaticamente usando la funzione ‘Copiare il contenuto’. L’app funziona sia con QR Code fisici, sia con quelli digitali. Vi avvisiamo che come molte app gratuite, lo scanner Android QR Code Reader contiene pubblicità e pop up. 

 

QR Reader

App per scannerizzare gratis creata esclusivamente per dispositivi iOS, scaricabile gratuitamente. Dopo averla scaricata non dovrete fare altro che aprirla, consentire l’accesso alla fotocamera e scansionare il codice QR desiderato. L’app aprirà direttamente il link sul browser integrato, in modo da poter vedere subito la pagina di destinazione senza dover copiare il collegamento. L’app gratuita presenta pubblicità e pop up che si possono rimuovere comprando la versione completa, al prezzo di circa 4 €. 

 

Scanner App & Fax – Scanbot

In linea di massima, se non avete esigenze particolari vi suggeriamo di usare le due app appena descritte. Nel caso però vogliate app più complete, allora date un’occhiata a Scanbot, in quanto oltre alla possibilità di leggere i QR Code, l’app può scansionare documenti tramite la fotocamera. Questa scanner app può tornare molto utile per creare file PDF di documenti importanti tramite il vostro smartphone e inviarli via e-mail. L’app è gratuita, sebbene per accedere alle funzioni avanzate dovrete comprare la versione completa. Potrete usare lo scanner di documenti gratis sia su Android sia su iOS. 

Avira QR

La sicurezza non è mai troppa, anche quando si scansionano i QR Code. La pratica app creata dal noto produttore di antivirus Avira, vi consente di effettuare la scansione da cellulare i QR Code e di verificare la loro sicurezza, in modo da bloccare contenuti potenzialmente dannosi per il vostro smartphone. L’app gratuita è disponibile sia per iOS sia per Android. 

 

Verifica C19

L’app ufficiale del governo italiano, sviluppata dal Ministero della Salute per il controllo e la verifica dei Green Pass. Se gestite un locale o una qualsiasi attività, probabilmente avrete già scaricato questa app. In caso contrario, potrete ottenerla gratuitamente per iOS e Android per scansionare il Green Pass dei vostri clienti e verificarne la validità. Il QR Code del Green Pass vi fornirà tutte le informazioni sulla persona e inoltre vi informerà se la certificazione è valida o meno.

 

Cos’è un QR Code?

Li si vede ormai tutti i giorni, ma a livello tecnico si sa davvero poco su questi particolari codici che verranno utilizzati sempre di più in futuro. Fondamentalmente il QR Code non è altro che un codice a barre bidimensionale contenente dati e informazioni. Il suo nome deriva dall’inglese Quick Response Code, tradotto in italiano con Codice a Risposta Rapida. Sebbene possa sembrare un’invenzione moderna, in realtà il QR Code è nato nell’ormai lontano 1994, grazie ad un’invenzione della ditta giapponese Denso Wave per la Toyota. 

La nota azienda produttrice di auto infatti voleva un codice per tracciare i pezzi delle vetture. La maggiore capacità del QR Code rispetto a quella del codice a barre lo rese estremamente apprezzato, al punto che nel 1999 Denso Wave decise di distribuire i codici QR in tutto il Giappone, facilitando la vita a molte aziende e attività. Con il conseguente arrivo di cellulari e smartphone muniti di fotocamera, i QR Code sono stati poi usati anche a livello pubblico per permettere agli utenti di collegarsi a pagine web dalla carta stampata. 

 

 

Categories
Computer e accessori

Come entrare nel BIOS di un notebook HP o di un computer desktop

 

Ogni tanto è necessario entrare nel bios del vostro PC o laptop per risolvere alcuni problemi o semplicemente per ripristinare il sistema operativo. Scopriamo come accedere al bios in pochi semplici passaggi.

 

Se masticate un minimo di informatica, probabilmente saprete già cosa è un BIOS. In caso contrario è bene conoscere questa funzione, presente in ogni PC e laptop a prescindere dal produttore e dal modello. 

Il Basic Input-Output System (BIOS) non è altro che un programma, o meglio è il primo programma che viene avviato quando accendete il vostro computer (e la vostra console di gioco), ancora prima dell’avvio del sistema operativo. Il caricamento del BIOS sui PC moderni è impercettibile, avviene infatti nei pochi secondi durante i quali viene mostrata la marca produttrice del laptop, o della scheda madre nel caso dei PC desktop assemblati. 

Questo perché il BIOS è un programma preinstallato nella scheda madre di ogni computer, necessario sia per l’avvio del sistema sia per il corretto funzionamento di tutte le periferiche e i componenti hardware come processore, scheda video e memoria. A differenza del sistema operativo però, un BIOS danneggiato o che presenta errori può compromettere il funzionamento dell’intero computer. Se il PC si accende, ma non si avvia probabilmente ci sarà qualche errore da correggere entrando nel BIOS, ad esempio controllando la temperatura del PC o magari ripristinare il sistema operativo. 

Dal BIOS inoltre è possibile controllare una serie di funzioni uniche, come ad esempio da quale fonte deve essere eseguito l’avvio del sistema, cosa che torna molto utile quando occorre reinstallare Windows da chiavetta o DVD. 

Come entrare nel BIOS

Ma come fare ad accedere alle funzionalità del BIOS? Molto semplice, per farlo occorre entrare nel BIOS. Non si tratta di un’operazione complessa che richiede avanzate skill da hacker, infatti potrete accedere al BIOS del PC premendo un tasto. 

Prima di tutto dovrete spegnere il PC, usando la funzione Arresta Sistema del sistema operativo Windows o l’apposito tasto. Spegnendo il PC manualmente, l’avvio successivo sarà un filo più lento, cosa che vi permetterà di entrare nel BIOS più facilmente. 

Accendete nuovamente il PC e premete il tasto Canc o Esc per accedere al BIOS. A differenza dei PC fissi, entrare nel bios degli HP e di altri laptop prevede la pressione di un tasto che può variare in base alla marca e al modello. Ad esempio sui notebook HP occorre premere F1, mentre sugli Asus va premuto il tasto F10. Nella maggior parte dei laptop il tasto indicato è F2, in ogni caso basterà provare a premere questi tasti per accedere al BIOS. 

 

Cosa si può fare dal BIOS

Uno dei motivi principali che porta gli utenti ad entrare nel BIOS è l’installazione di un nuovo sistema operativo. Dalla versione 7 in poi, Windows permette agli utenti di creare una copia di avvio su un supporto fisico come DVD o chiavetta USB. In questo modo una volta formattato il PC è possibile reinstallare Windows partendo proprio dal BIOS. 

Entrando nelle impostazioni del BIOS potrete cambiare l’ordine di avvio, ovvero scegliere da quale fonte il BIOS avvierà il sistema operativo. Impostando la chiavetta USB o il DVD dove avete creato il file di installazione di Windows, al riavvio del PC si avvierà il processo che vi permetterà di ripristinare il sistema operativo. 

Dal BIOS inoltre potrete controllare la temperatura del vostro PC in modo preciso, vedendo i gradi raggiunti da ognuno dei core del processore. Questo torna molto utile nel caso il PC si spenga o si riavvii per un surriscaldamento, così potrete monitorare con precisione i valori e correre ai ripari se necessario. 

Allo stesso modo, tramite il BIOS è possibile impostare la velocità delle ventole del PC, molto utile se avete PC desktop e volete gestire al meglio il sistema di raffreddamento. 

Altra funzione molto utile, specialmente per i gamer incalliti è quella dell’overclocking della CPU. Fondamentalmente, molti processori si possono ‘sbloccare’ per sfruttare il massimo della loro potenza in modo da ottenere prestazioni migliori con i giochi di ultima generazione. 

Questa funzione però è abbastanza rischiosa da usare, in quanto potrebbe aumentare drasticamente la temperatura della CPU e danneggiarla irreparabilmente. 

In generale è consigliabile intervenire sulle impostazioni del BIOS solo se si ha una buona conoscenza del proprio PC e si vogliono provare delle nuove configurazioni particolari. 

 

Il nuovo UEFI

Sebbene per forza di cose sia presente sulle schede madri di vecchia data, il BIOS è ormai un sistema superato. Non a caso recentemente è stato sostituito con l’interfaccia UEFI (Unified Extensible Firmware Interface) che si trova nelle motherboard più recenti e di conseguenza in tutti i laptop usciti negli ultimi anni con sistema Windows 8 o successivi. Non troverete quindi il bios in un notebook HP di ultima generazione, bensì il sistema UEFI.

A differenza del BIOS, UEFI integra un vero e proprio sistema operativo in miniatura, molto più facile da gestire e da configurare. Il BIOS si presenta con un’interfaccia testuale, legata ancora all’ormai lontano periodo di MS-DOS e delle primissime versioni di Windows. Il sistema UEFI invece si avvicina alla modernità, presentando un’interfaccia grafica controllabile usando il mouse. 

I vantaggi del sistema UEFI sono molteplici, ad esempio il sistema operativo verrà avviato molto più velocemente e potrete sfruttare l’avvio da memorie estremamente capienti. Anche la gestione delle varie funzioni si rivela più rapida, ad esempio potrete selezionare facilmente le impostazioni per le prestazioni del sistema, verificando contemporaneamente voltaggio, temperatura e velocità delle ventole attraverso dei semplici grafici. 

 

 

Categories
Articolo

Bitcoin: la migliore riserva di valore?

 

Nei secoli le persone hanno sempre cercato dei beni da utilizzare come denaro che potessero costituire una riserva di valore: il cui valore, cioè, non si deteriorasse nel tempo ma anzi si apprezzasse. Perché questo accada occorre che la disponibilità di un bene non cresca in maniera incontrollata. Se quel bene si può trovare troppo facilmente sul mercato, il suo valore diminuisce.

Pertanto, il costo di produzione di quel bene/denaro deve essere elevato; in caso contrario, non c’è incentivo a investirci.

 

L’oro

In teoria, il denaro ideale ha una disponibilità prestabilita, non modificabile, e l’unico modo per ottenerlo sarebbe produrre beni o servizi di valore. Sappiamo dalla storia che un denaro del genere non è mai esistito.

L’oro è il materiale che più si è avvicinato a questa idea perché è difficile estrarlo dalla crosta terrestre e le sue proprietà fisiche lo rendono praticamente indistruttibile. Di fatto, tutto l’oro estratto dall’umanità, dagli albori a oggi, è nella nostra disponibilità proprio perché non è andato distrutto.

Il suo valore non diminuisce nel tempo ed è quindi un ottimo bene rifugio: i governi e le banche centrali, nonostante le innovazioni tecnologiche susseguitesi nel tempo, continuano a conservare oro nei loro caveau. 

Seguiamo per un attimo il ragionamento di Saifedean Ammous, autore di The Bitcoin Standard: secondo lui, fino all’avvento di Bitcoin non c’è mai stata scarsità assoluta di un bene.

In realtà, la limitata disponibilità di una risorsa, di una materia prima, non sta nella scarsa presenza sulla crosta terrestre (che abbiamo a malapena scalfito) ma nella limitatezza del tempo che gli uomini possono dedicare all’attività estrattiva. All’uomo non è mai mancata una certa materia prima e anzi le riserve di ogni materiale sono aumentate, essendo aumentato il consumo.

Come ricordato, l’oro si estrae da migliaia di anni e continua a essere estratto in quantità crescenti con l’avanzamento della tecnologia.

Tutti i beni in cui l’umanità ha cercato una riserva di valore, hanno visto un aumento del valore. Il risultato è stata una maggiore produzione di quel bene che ha fatto collassare il prezzo, tranne nel caso dell’oro.

Con le moderne banche centrali, l’inflazione non fa altro che erodere il valore della moneta nel tempo.

Bitcoin

Con l’avvento di Bitcoin, forse per la prima vera volta l’umanità si ritrova un asset che è scarso in senso assoluto perché esistono 21 milioni di Bitcoin: non importa quante persone lo useranno, non importa quanto aumenterà il suo valore o quanto la tecnologia di mining avanzerà.

Ci saranno sempre 21 milioni di Bitcoin: tecnicamente è impossibile modificare questa quantità, anche se milioni e milioni di persone vorranno farne incetta.

Anche se i miner affinano la loro potenza di calcolo per estrarre nuovi blocchi, non ci saranno modifiche. Anche qui Satoshi è stato geniale: se la tecnologia migliora rendendo troppo veloce la produzione di nuovi Bitcoin, aumenta la “difficulty”, cioè la difficoltà nel risolvere i complessi calcoli matematici necessari per creare un nuovo blocco e quindi nuovi Bitcoin.

Anzi, questo processo non fa altro che aumentare progressivamente la sicurezza di tutta la rete.

Non c’è inflazione in Bitcoin, non c’è una massa monetaria nuova di zecca non supportata dall’oro (come all’epoca del sistema aureo) che viene immessa nell’economia e che inevitabilmente erode il potere d’acquisto e il valore della moneta.

L’aumento di valore di Bitcoin in nessun caso porterà a un aumento della sua disponibilità, come avviene invece per le valute fiat.

E tutto questo in automatico, senza dover fare affidamento a terze parti. Le funzioni di una banca centrale, nella rivoluzionaria blockchain realizzata da Satoshi Nakamoto, sono tutte automatizzate.

Non bisogna affidarsi a una terza parte, nessun membro di questa gigantesca rete peer-to-peer decentralizzata può apportare modifiche, a meno che la maggior parte degli altri non sia d’accordo.

Tutte le transazioni, dalla prima all’ultima, vengono riportate su un registro pubblico e tutti le possono vedere. È come lavorare su un documento di Google Drive: chi ha l’accesso può vedere in ogni momento le modifiche apportate da altri.

Se uno o più punti della rete cadono, Bitcoin continuerà tecnicamente ad esistere. Ed anche economicamente, perché il meccanismo si basa su una serie di incentivi che rendono conveniente a miner, utenti, operatori lavorarci su e non conveniente cercare di disarticolarlo.

Bitcoin è potenzialmente un’ottima riserva di valore anche per un altro motivo. È certamente semplice inviare un oggetto digitale da una parte all’altra: un’email, un messaggio, un file. Ma se ci pensiamo bene, stiamo parlando di copiare un oggetto che rimarrà comunque anche presso il mittente, oltre che presso il ricevente.

Con la blockchain Bitcoin, un oggetto digitale passa dal mittente al ricevente ma il mittente non ne ha più il possesso. È la prima volta che accade.